FLORIDIA – “L’espressione della luce divina nell’opera del Caravaggio” è stato il tema di una interessante conferenza che si è tenuta presso il centro “G. Ierna” di Floridia. Dopo i saluti della vice presidente Giusy Martinez il relatore prof. Giansiracusa con grande semplicità ha spiegato ai presenti lo stile pittorico del Caravaggio che metteva in risalto la luce. “ LA luce divina del Caravaggio intanto è una luce fisica, visibile – ha dichiarato il prof. Giansiracusa – , si vede ma evidentemente è una luce che rivela. Ad esempio nelle scene relative alle natività c’è una luce fisica che entra all’interno della scena ma la luce che fuoriesce dal corpo del bambino è molto più forte della luce fisica. Quindi si lascia presupporre che ci sia una luce che illumina tutta la scena e i volti delle figure ed è una luce di carattere spirituale. Così come ad esempio la luce della Resurrezione di Lazzaro è una luce fioca che viene dall’esterno ma la luce più forte è quella che viene dalla mano di Cristo che entra all’interno della scena e risveglia, fa risorgere Lazzaro. Quindi – aggiunge – diciamo non è una luce pittorica è basta è una luce carica di simbolismo ed è un simbolismo di carattere spirituale. Nel caso ad esempio della vocazione di San Matteo che si trova nella Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma si vede che da una piccola finestra e oltre la finestra proviene una luce all’interno dell’ambiente questa luce è monodirezionale cioè a dire si dirige direttamente sul volto di Matteo, quindi è una luce che interroga e chi è che interroga? È Cristo che entra all’interno della scena ancora una volta e domanda sei tu, ti sto chiamando (rivolto a Matteo) tu hai la vocazione giusta per venire con me per essere mio discepolo. Il Caravaggio agli inizi frequenta l’ambiente lombardo-veneto dove si utilizzava una luce tizianesca che è una luce fisica, una luce che illumina lo spazio, che illumina le figure. Poco a poco va aggiungendo questa luce che ha forti risvolti spirituali e quindi è una luce di rivelazione. Non bisogna mai fidarsi della prima impressione che si può avere, indagando si può scoprire che c’è molto di più Dio che interroga l’uomo. Questa è la luce di Dio nelle scene pittoriche del Caravaggio”.
Salvatore Pappalardo