Giro di vite sul lavoro in nero in provincia di Siracusa: sospese attività di due ristoranti, due strutture ricettive e un’impresa edile


SIRACUSA – I carabinieri del Nil e del Comando provinciale, congiuntamente a funzionari esperti in materia di sicurezza sul lavoro dell’Ispettorato territoriale e con il supporto di tecnici del Servizio prevenzione salute in ambiente di lavoro dell’Asp, su impulso e d’intesa con i rispettivi dirigenti dell’Itl e dell’Azienda sanitaria provinciale, hanno eseguito dieci accessi ispettivi e controllato le posizioni lavorative di 49 dipendenti.
I controlli degli ultimi quindici giorni si sono svolti in diversi comuni della provincia al fine di rendere uniforme la presenza dello Stato in difesa della legalità. Individuati 21 lavoratori in nero su 49 posizioni lavorative verificate, ossia quasi un lavoratore su due è stato scoperto privo di ogni tutela previdenziale ed assicurativa.
In conseguenza dell’attività ispettiva, sono state sospese cinque attività imprenditoriali per avere impiegato lavoratori in nero oltre la soglia del 20 per cento della forza occupata al momento dell’accesso ispettivo.
In particolare, la sospensione dell’attività è stata disposta per: un ristorante di Pachino, che aveva occupato 2 camerieri su 3 in nero (66,6 per cento); un ristorante di Siracusa che aveva occupato 2 camerieri su 8 in nero (25 per cento); una impresa edile di Rosolini che aveva occupato 3 manovali su 3 in nero (100 per cento); un agriturismo di Palazzolo Acreide, che aveva occupato 3 operai su 4 in nero (75 per cento); un b&b di Cassibile, che aveva occupato 1 cameriere su 3 in nero (33 per cento).
Sono stati inoltre denunciati alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa tre imprenditori che avevano installato irregolarmente impianti di videosorveglianza che consentivano il controllo dei dipendenti, in violazione delle norme contenute nello Statuto dei lavoratori (legge 300/70) e nel decreto legislativo di tutela della privacy (d.lgs. 196/03).
Le sanzioni amministrative e le ammende complessivamente contestate ammontano a quasi 80 mila euro.
“Il ricorso al lavoro nero resta un fenomeno ancora difficile da debellare – sottolinea il dirigente dell’Ispettorato territoriale del lavoro Michelangelo Trebastoni – nonostante siano previste sanzioni fino a 36 mila euro per ogni lavoratore occupato in nero”. Viene reso noto che i controlli dei militari del Nil, costantemente supportati dai colleghi dell’Arma territoriale, proseguiranno anche in orario pomeridiano e notturno, oltre che nelle giornate festive, al fine di arginare il dilagante ricorso al lavoro “nero” al quale sono costretti a sottostare disoccupati bisognosi di lavorare e che spesso, come sostenuto dal comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Luigi Grasso, sono incolpevoli vittime di sfruttamento da parte di datori di lavoro senza scrupoli.
(foto di repertorio)