Anche la Sicilia è stata protagonista della manifestazione “Liberiamoci e ripartiamo” voluta dal leader della Lega Matteo Salvini. Caltagirone, video collegata con Bologna, sede della manifestazione nazionale, ha visto la partecipazione degli agrumicoltori e di altre categorie produttive. Gli esponenti siciliani del movimento “Noi con Salvini” hanno chiamato a raccolta decine di operatori del settore, assieme a rappresentanti di categoria e simpatizzanti del movimento. Unanime il grido di allarme degli agrumicoltori siciliani: ”Siamo al collasso. Tasse, concorrenza sleale e burocrazia – è stato ricordato – stanno lentamente cancellando un settore produttivo che ha dato, e continua a dare seppur tra mille difficoltà, lavoro a migliaia di persone”.
Per Angelo Attaguile, segretario nazionale e coordinatore in Sicilia del movimento, “rilanciare a livello nazionale le problematiche del settore agrumicolo è stato un segnale di grande attenzione”. Molte le questioni messe in evidenza dagli operatori del settore che hanno ribadito la necessità di cancellare in toto l’Imu agricola, la sua applicazione, anche parziale, mette a rischio il futuro di decine di imprese. C’è poi la questione del registro delle sementi che nei fatti mette fuori gioco la stragrande maggioranza dei produttori agricoli, favorendo le grandi multinazionali. Sollevato anche il problema della ‘tristeza’, il virus che uccide le piante di agrumi, una questione sottovalutata, ma che va affrontata in modo deciso. Ma a preoccupare maggiormente gli operatori del settore è l’invasione di prodotti provenienti da paesi del nord Africa: sul piano commerciale una concorrenza sleale e per i consumatori un serio rischio per la salute per via dei tanti pesticidi utilizzati. In tal senso sono stati chiesti più controlli e l’introduzione dei dazi doganali. Il segretario di NcS ha confermato l’impegno del movimento a farsi portavoce delle problematiche evidenziate. Per Attaguile “sono necessari interventi fiscali mirati che possano consentire ai prodotti siciliani, spesso non raccolti perché senza mercato, di reggere la concorrenza straniera. “Mangiamo sano, compriamo italiano e difendiamo la nostra agricoltura”. Questo lo slogan scelto per la manifestazione di Caltagirone. “Un motto – spiega il segretario – che, adottato da tutti, ci consentirebbe di creare nuovi posti di lavoro, per di più acquistando prodotti controllati e sicuri”.