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Lampedusa, arrestati dalla Guardia di Finanza tre scafisti tunisini

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Nell’ambito delle quotidiane operazioni finalizzate al soccorso in mare dei migranti ed al contrasto dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina che la Guardia di Finanza svolge nel canale di Sicilia, domenica 3 maggio, i militari in forza alla Brigata di Lampedusa, unitamente all’equipaggio del Pattugliatore veloce PV7 “Paolini” (in forza alla Stazione navale Cagliari – rischierato sull’isola minore), hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, 3 “scafisti” tunisini.
In particolare, nel pomeriggio del 3 maggio, i Finanzieri del Pattugliatore “Paolini”, in stretta sinergia con i colleghi della locale Brigata, hanno individuato un’imbarcazione in legno di circa 10 metri, cabinata, con scafo di colore blu e tuga bianca, carica di migranti, che si avvicinava alle coste dell’isola di Lampedusa.
Fin da subito, le Fiamme Gialle hanno individuato i due timonieri ed il cittadino extracomunitario che operava al motore dell’imbarcazione, i quali, dietro ordine dei Finanzieri, accostavano sulla fiancata del P.V. 7 “ PAOLINI” e, successivamente, alla banchina del molo Favaloro per consentire le operazioni di sbarco dei migranti.
Terminate le operazioni di sbarco e di primissimo soccorso, i tre “scafisti” sono stati allontanati dai restanti 43 extracomunitari (tutti uomini di cui 4 minori). Nella circostanza, uno dei tre scafisti, successivamente identificato in EL AKKAR Sami, cercava di confondersi all’interno del gruppo dei migranti sbarcati, scambiando il suo posto a sedere con quello di un altro extracomunitario.
Le Fiamme Gialle notavano il tentativo del cittadino tunisino che aveva ormai capito di essere stato individuato quale scafista e lo invitavano a riprendere la posizione iniziale, unitamente agli altri due rei, già messi in disparte.
Terminate le fasi di identificazione, i tre “scafisti”:   EL AKKAR Sami,  in Tunisia;  SALEM Mohammed, in Tunisia; HOSNI Tamel,
venivano condotti presso gli uffici della Brigata di Lampedusa dove i Finanzieri analizzavano il GPS sequestrato a bordo dell’imbarcazione attraverso il quale si riusciva a ricostruire l’intero itinerario percorso (di circa 200 km) che, dalle coste della Tunisia, ha portato i 43 migranti ed i loro “scafisti” fino all’isola di Lampedusa.
In forza degli elementi acquisti dai Finanzieri di Lampedusa, il Magistrato di turno – Sost. Proc. della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento dott. Alessandro MACALUSO, disponeva per i tre cittadini tunisini la misura della detenzione cautelare in carcere.
A tal fine, nella mattinata del 4 maggio, i tre “scafisti” sono stati tradotti presso la casa circondariale “Petrusa” di Agrigento dove rimarranno a disposizione dell’A.G..


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