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L’associazione libera chiede che i beni confiscati siano assegnati tramite bando pubblico

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Siracusa – Il Coordinamento Provinciale di Libera a Siracusa apprende con plauso della ripresa delle attività dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati che, tra i suoi primi atti, ha provveduto a consegnare ad alcuni enti locali, immobili confiscati alle cosche mafiose acquisiti con i frutti di traffici illeciti permettendo finalmente che il territorio e i suoi cittadini si riapproprino del maltolto.

La restituzione al territorio non è solo un atto di giustizia ma apre concretamente le porte alla proposizione attiva di nuovi modelli di sviluppo economico che, facendo perno sulle peculiarità locali con l’uso di metodi di assegnazione e gestione partecipativi e trasparenti, creano vere e concrete opportunità di sviluppo per il territorio.

“Se è vero – dichiara Renata Giunta, responsabile provinciale di Libera -, infatti, che il processo di confisca dei beni coinvolge in prima battuta gli attori protagonisti della repressione e prevenzione dei fenomeni criminali e mafiosi, ovvero la magistratura e le forze di polizia, la restituzione del maltolto porta con sé una dimensione politica, nel momento in cui si restituisce ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e nella vita democratica del Paese; una dimensione economica con la valorizzazione territoriale delle risorse sottratte con la violenza, fornendo un’opportunità di crescita e sviluppo tangibile; una dimensione sociale, culturale ed educativa, dimostrando che le mafie non sono invincibili e ciascuno deve fare la propria parte. Per questi motivi, il riutilizzo sociale dei beni confiscati deve essere considerato in termini di occupazione, di inclusione sociale, di miglioramento della qualità della vita e di partecipazione democratica. Intendiamo quindi ricordare agli amministratori locali dei comuni assegnatari dei diciannove beni confiscati in provincia di Siracusa il valore della trasparenza nell’assegnazione degli stessi per fini sociali a soggetti del terzo settore. L’articolo 48 del codice delle leggi antimafia impone che l’iter di assegnazione segua principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, dando quindi luogo ad una procedura di selezione pubblica – e non certo di affidamento diretto per quanto meritevole possa essere l’ambito di attività del beneficiario – alla quale sia data massima evidenza e diffusione, in modo che ai criteri appena citati si possa aggiungere anche quello della meritocrazia. L’assegnazione – aggiunge –  di un bene è dal punto di vista simbolico un importante momento di affermazione di cultura della legalità e occorre, quindi, adottare procedure coerenti con tale orientamento ed in grado di porre le basi per l’avvio di un modello di relazioni virtuoso tra Pubblica Amministrazione e soggetti del privato sociale. Non vi è dubbio che questo processo aperto sia un ambito di prova non certo semplice del metodo del partenariato pubblico privato. Libera Siracusa, come sempre, offre il suo sostegno e affiancamento alle amministrazioni del territorio affinché ogni occasione di contrasto alla criminalità mafiosa e di riscatto della cittadinanza non vada sprecata”.


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