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“Latomie dei Cappuccini – giardino del mondo”

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Siracusa – Il Cantico delle creature in dialetto siciliano e prima ancora letto sul palco da fra Gaetano La Speme, ministro provinciale dei frati cappuccini di Siracusa, hanno concluso la serata evento di apertura “Latomia dei cappuccini – giardino del mondo” promossa da Erga.

Un modo diverso di riscoprire un luogo unico e suggestivo: un racconto a più voci per delineare caratteristiche, carattere, identità del sito, con versi tratti dall’enciclica di Papa Francesco “Laudato si”.

Applausi da parte del numeroso pubblico che ha affollato tutti i posti ricavati nello spazio all’aperto della cavea, resa nuovamente fruibile.

Paolo Uccello, etnologo e guida naturalistica, è stata la voce del luogo: ha raccontato della grande diversità biologica che si trova nella latomia. “Qui si racconta un pezzo di storia del mondo vegetale” ha detto. E non solo per gli alberi secolari presenti. Un posto unico in una provincia unica al mondo dove si trovano piante del deserto e della montagna. “Una terra dove si rifugiarono migliaia di piante. Abbiamo tante specie da salvare”. E poi le leggende siciliane di tre piante: il carrubo, il rosmarino e la menta. Ed ancora la medicina popolare con l’artemisia, la camomilla ed il sambuco.

Sul palco Marinella Scognamiglio e Lorenzo Falletti si sono alternati nel leggere alcuni passi dell’enciclica di Papa Francesco. La nostra madre Terra “nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. Un problema legato alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura. (…) Ma oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri. Non ci sono frontiere e barriere politiche o sociali che ci permettano di isolarci, non c’è spazio per la globalizzazione dell’indifferenza”.

Momenti legati dalla musica popolare dei Cantunovu, capaci di far riscoprire antichi suoni e far riassaporare storie antiche e nuove in dialetto siciliano.

Il bene comune presuppone il rispetto della persona umana in quanto tale, con diritti fondamentali e inalienabili ordinati al suo sviluppo integrale. Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? Occorre rendersi conto – scrive ancora Papa Francesco – che quello che c’è in gioco è la dignità di noi stessi. Siamo noi i primi interessati a trasmettere un pianeta abitabile per l’umanità che verrà dopo di noi. Per il credente, il mondo non si contempla dal di fuori ma dal di dentro, riconoscendo i legami con i quali il Padre ci ha unito a tutti gli esseri. La natura è piena di parole d’amore, ma come potremo ascoltarle in mezzo al rumore costante, alla distrazione permanente e ansiosa, o al culto dell’apparire? Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ di tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda, e la cui presenza «non deve essere costruita, ma scoperta e svelata»”.

La serata, realizzata in collaborazione con la società Kairos, i Frati minori Cappuccini ed il Comune di Siracusa, è stata introdotta da Enrico Iansiti di Erga. “Il Papa nella sua enciclica ci pone delle domande. Ma ci chiede anche di capire di cosa si tratta. Di fare esperienza della realtà. E noi proviamo a fare lo stesso. Vi chiediamo di provare a fare esperienza di questi luoghi incantevoli di Siracusa, come la latomia dei cappuccini, Villa Reimann o il teatro comunale”.


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