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Le sigle sindacali U.S.S.P e CNNP/FSA si dissociano dalle dichiarazione del Sappe in merito alla presunta rivolta al carcere di Brucoli

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Le sigle sindacali di U.S.S.P. e CNNP/FSA si dissociano dalle dichiarazioni fatte la settimana scorsa dal sindacato Sappe in merito ad una presunta rivolta dei detenuti del Carcere di Brucoli.  “Ad una settimana circa dalle distorte notizie divulgate a mezzo stampa da un rappresentate sindacale di altra sigla, tra cui spiccava quella di una presunta rivolta presso la C.R. di Augusta, immediatamente smentita dalla direzione del carcere onde evitare, a nostro avviso, l’insorgere nei lettori di “ansie” e “preoccupazioni”, sebbene, per svariate ragioni professionali, non avessimo dubbi circa l’inattendibilità dei contenuti della stessa, com’è nostro solito fare, dopo una serie di accertamenti per far luce su alcuni punti d’interesse sindacale e dopo aver sentito gran parte dei colleghi – poliziotti penitenziari – operanti ad Augusta circa le condizioni di lavoro ove quotidianamente protestano il proprio servizio, con il presente comunicato le scriventi OO.SS. – U.S.S.P già UGL P.P. e CNPP/FSA- , in primis si  dissociano dalle inattendibili dichiareazioni  suddette – salvo per la parte in cui viene evidenziato l’enorme sacrificio che ogni giorni svolge il personale di Polizia Penitenziaria nell’espletamento del proprio servizio; in secundis, i firmatari del presente comunicato tengono precisare che, se è vero che molto vi è ancora da fare per il benessere del personale presente nella struttura penitenziaria megarese è altrettanto vero che negli ultimi anni, l’intelligenza e la caparbietà di chi ha il compito di dirigere il penitenziario e l’importante intervento delle OO.SS. a sostegno delle segnalazioni fatte dalla direzione (ma anche direttamente dai lavoratori), mosso anche grazie alle proprie segreterie regionali e nazionali presso gli Uffici Superiori dell’Amministrazione, hanno fatto si che in quel di Augusta fossero attuati una serie di interventi migliorativi del sistema lavorativo e della sicurezza strutturale. I progressi  – aggiungono – sono percepibili appena si varca il primo cancello, ma solo chi realmente e costantemente ha lavorato nel penitenziario in questione può fare la differenza e di conseguenza raccontare la realtà. Relativamente alla parte in cui nel “fantasioso” comunicato in discussione vengono asserite frasi provocatorie nei confronti di tutte le OO.SS. riportate anche nelle successive letetre da parte di chi ha cercato di correggerne il tiro, le segreterie provinciali dell’USSP già UGL P.P. e CNNP/FSA hanno demandato la questione alle segreterie regionali per le valutazioni di competenza e non intendono scendere in sterili polemiche: sarebbe opportuno dedicarsi di più alla soluzione dei problemi a favore dei lavoratori e non perdere tempo alla ricerca sviscerata di sterili chiacchiere solo per fare “scruscio” o per attaccare – immotivatamente- chi non ci permette di fare “ciò che vogliamo”! Va da se che non è tutto oro quello che luccica.  Si attendono infatti importanti lavori di ripristino degli impianti elettrici di gran parte dell’istituto, ( già in programma entro il 2015), dell’installazione dei box presso le rotonde e degli interfono in ogni piano detentivo. Fondamentale è l’installazione dei climatizzatori laddove ancora non sia stato fatto (call center, portineria, perquisizione detenuti ecc) così come importante è l’automatizzazione dei cancelli a partire da quelli dell’ingresso istituto e ingresso blocchi. Tutti interventi finalizzati al miglioramento dei luoghi di lavoro della polizia Penitenziaria. Riserviamo – dichiarano –  alla parte finale del presente documento quello che per il carcere di Augusta è, ad oggi, il problema per eccellenza: la carenza idrica. Siamo perfettamente a conoscenza dell’interessamento della direzione sulla questione e se dei passi in avanti sono stati fatti lo si deve principalmente a chi lavora in prima linea e non di certo alle precedenti Amministrazioni locali e alla politica siciliana dalla quale, francamente le carceri in generale e Augusta in particolare hanno ricevuto poco e niente. Sulla problematica della carenza idrica sindacati e direzione nell‘ ultimo decennio hanno scritto e riscritto ai più. Poche settimane or sono è stata interessata direttamente anche la Sindachessa della città di Federico II, la quale, appena insidiatasi, non ha esitato a conoscere il problema da vicino e dichiarare il proprio impegno per porvi rimedio. Il fatto ci fa ben sperare anche per la serietà del primo cittadino. Ci auguriamo quindi che si tratti di fatti concreti e non di parole al vento !!! Ogni estate si riesce a garantire un quantum di acqua sufficiente solo grazie ad un lavoro “straordinario” organizzato dalla direzione e attuato dal personale tutto. Risalto andrebbe dato ai colleghi autisti, ovvero a coloro che sin da all’inizio del proprio turno di servizio, talvolta protrattosi oltre il previsto, si mettono alla guida dell’autobotte e con una tempistica da record riescono a fornire l’istituto di una quantità di acqua che, immessa nell’ impianto idrico dell’istituto soddisfa le minime esigenze della comunità detenuta che, invero, nonostante il disagio evidente, anche se tal volta ha lamentato – legittimamente- il problema, per lo più ha compreso lo sforzo fatto quotidianamente da chi lavora per migliorarne le attuali condizioni. Ma, nonostante tutto, c’è bisogno di urgenti interventi finalizzati alla risoluzione di un problema, quello dell’impianto idrico, che al 2015 non dovrebbe sussistere !!! V’è bisogno infatti di un serio progetto che metta fine ad un dispendio di energie fisiche e psichiche evitabili. Ducis in fundo riteniamo che l’Amministrazione debba adoperarsi di più a favore delle strutture penitenziarie che presentano problematiche di un certo rilievo: risolvere il problema dell’acqua ad Augusta sarebbe la spinta per raggiungere il traguardo visto che l’istituto, grazie al suo personale, è sempre in corsa per crescere e migliorare e non intende fermarsi”.


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