Noto, discarica abusiva di rifiuti e amianto a un passo dal fiume Asinaro
NOTO – Amianto, altri rifiuti pericolosi e materiali di costruzione. In alcune zone di Noto, è possibile imbattersi facilmente in rifiuti non proprio domestici e, in certi casi, particolarmente dannosi per l’ambiente. A denunciarlo è Livio La Ferla, geologo originario di Augusta, che si è trasferito nel territorio netino da qualche anno.
“Ho trovato molti rifiuti alla stazione ferroviaria di Noto – ci spiega Livio – vicino a un ponte di ferro, e lungo tutto il corso del fiume Asinaro. A me capita spesso di passeggiare in queste zone con mia moglie, prima questi posti erano molto più belli”.
“Ho visto moltissimo amianto – precisa il geologo – sia di nuova che di vecchia generazione. E ancora c’erano prodotti chimici, provenienti da laboratori chimici, radiografie e materiali edili. Soprattutto in contrada Fiumara, ci sono troppi serbatoi di amianto e l’acqua spesso puzza di cloro. Lungo il corso del fiume vi sono anche dei tubi che scaricano acque schiumose. È un peccato, prima il fiume era molto più vivo. Inoltre, ho rilevato diverse puzze e vapori organici, ammoniaca e altre sostanze, come i nitrati. Perfino il mio cane si è sentito male quella volta che l’ho portato con me”.
Livio La Ferla ha iniziato a visitare questi luoghi oltre un anno fa, ma non ha mai rilevato sostanziali cambiamenti. Dopo brevi periodi di bonifica, pare che alcuni cittadini tornino a scaricare sempre negli stessi posti, dove è possibile trovare anche radiografie e dati personali.
“Molto spesso effettuano delle bonifiche – continua – ma si limitano a togliere i rifiuti, senza andare in profondità. Ci vorrebbe una bonifica chimica e soprattutto strumenti utili per risolvere il problema. Infatti, anche se in queste zone non ci sono puzze, se si verificasse un incendio, come è già accaduto qualche mese fa, si correrebbe un rischio, perché tutte le sostanze organiche si diffonderebbero per l’aria”.
Tuttavia si tratta di un appello che, nel corso dei mesi, è rimasto inascoltato sia dagli enti preposti che da alcuni incivili che continuano a danneggiare il proprio territorio.
“Per denunciare tutto ho prima pubblicato su internet – racconta il geologo -, in seguito ho realizzato alcuni dvd con tutto il materiale che documentava la situazione”. Ma, dopo l’invio della documentazione ad amministratori e politici, riferisce che non ci sarebbe stata “nessuna reazione”.
“Di situazioni di questo tipo nel territorio di Noto ce ne sono tante – conclude -, purtroppo ci sono molti altri luoghi inquinati”.