Noto, finisce in carcere trentunenne per maltrattamenti in famiglia


NOTO – Ieri, agenti di Polizia del Commissariato di Noto hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa, a carico di un 31enne netino (di cui non viene reso noto il nome) a cui viene contestato il reato di maltrattamenti in famiglia. L’arrestato, già sottoposto da mesi a un divieto di avvicinamento ai genitori e alla convivente, è stato accompagnato presso la casa circondariale di Cavadonna, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Quest’ultimo, lo scorso novembre, era sottoposto a tale provvedimento per la sua condotta di maltrattamento reiterata negli anni che si sarebbe manifestata in continue vessazioni psicologiche, offese, aggressioni fisiche specie nei confronti della compagna e con una veemenza tale da procurarle lesioni personali. Secondo gli inquirenti, nelle settimane successive all’esecuzione del divieto di avvicinamento, l’uomo avrebbe dimostrato da subito una completa renitenza ed indifferenza al rispetto della misura. Infatti, gli investigatori hanno riscontrato costanti violazioni del divieto da parte dell’uomo che in più circostanze si sarebbe presentato sotto casa dei genitori e della compagna ponendo in essere condotte violente, tradottesi anche in percosse nei confronti del padre.
Sempre secondo gli investigatori, con un significativo innalzamento della pericolosità del suo comportamento, avrebbe iniziato tramite numerosi messaggi telefonici, inoltrati anche tramite messaggistica whatsapp, ad importunare la convivente per l’ottenimento di denaro contante col quale provvedere a saldare i debiti accumulati per l’acquisto di cocaina, del quale è assuntore. Le pressanti richieste di dazione di denaro mettevano duramente alla prova la donna che, per evitare mali peggiori ed azioni sconsiderate già paventate dall’uomo, si determinava a pagare. All’inizio di questo mese, l’uomo avrebbe creato panico tra i residenti gridando, imprecando e facendo rumori molesti. Infatti, una pattuglia Volante del Commissariato è intervenuta sul posto raccogliendo le confidenze dei vicini, i quali hanno riferito le problematiche sopraggiunte da quando l’uomo si era trasferito nell’appartamento dello stabile, peraltro di proprietà dei suoi genitori ed occupato contro la loro stessa volontà.
A distanza di pochi giorni, violando la misura, il 31enne è stato sorpreso nell’abitazione dei genitori, dove si era presentato per pretendere soldi ma, scoperto dagli agenti, sarebbe scoppiato in una crisi di pianto verosimilmente dovuta all’astinenza da stupefacente. Per tali ragioni, considerato il dominio psicologico al quale aveva sottoposto le vittime, incapaci di fronteggiare ed opporsi alla sua incontrollabile condotta, è stata redatta nuova informativa di reato chiedendo l’immediato aggravamento della misura del divieto di avvicinamento in custodia cautelare in carcere, unica misura ritenuta idonea a scongiurare il rischio di recidiva risultando altre misure insufficienti a garantire la sicurezza delle persone offese.