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Noto, nasce il presidio di Italia Nostra: le priorità nel territorio netino

NOTO – Proteggere i beni culturali è l’obiettivo di Italia Nostra, che ha avviato un presidio a Noto, con il quale quella che formalmente sarà una delegazione della Sezione di Siracusa si occuperà di salvaguardare il patrimonio barocco.

Italia Nostra da circa mezzo secolo è impegnata nella tutela di aree archeologiche, culturali, ma anche naturali. Le battaglie dell’associazione non consistono solo nel recuperare dal degrado monumenti antichi, ma anche nel perseguire un nuovo modello di sviluppo, che possa valorizzare al meglio il patrimonio culturale e naturale italiano.

L’associazione conta già circa 200 sezioni, distribuite in tutta Italia, ma nel Comune di Noto non era ancora presente una delegazione che si dedicasse pienamente a questo territorio.

“I nostri obiettivi – ci riferiscono i promotori – sono quelli del recupero del patrimonio edilizio presente nel centro storico di Noto, promuovendo una campagna di sensibilizzazione. Vogliamo recuperare gli edifici storici e le masserie sparse nel territorio, riattivare il tratto ferroviario Noto-Pachino. Ma desideriamo anche valorizzare i siti archeologici di Noto Antica e della Villa romana del Tellaro, attualizzare i piani per l’utilizzare delle riserve di Vendicari e Cavagrande del Cassibile”.

Non solo patrimonio monumentale, e infatti aggiungono: “Ci occuperemo di decoro urbano, valorizzazione di giardini storici urbani e cercheremo di potenziare il verde urbano”.

La sezione di Siracusa di Italia Nostra era già intervenuta, quando a Noto è scoppiato un vero e proprio caso per la pavimentazione del Piano Alto; aveva difatti diffidato il sindaco Bonfanti e l’amministrazione per aver scelto l’asfalto in occasione del rifacimento del manto stradale.

È fondamentale tutelare il patrimonio monumentale in una città come Noto, che ogni anno attira migliaia di turisti proprio per i suoi beni culturali e le aree naturali, ma che non sempre si presenta nel modo migliore. Basti pensare alle parti della cattedrale di San Nicolò e del palazzo Ducezio che, nonostante facciano parte del Patrimonio Unesco, vengono spesso deturpate da scritte e piccoli murales.


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