Un nuovo sistema audio per aiutare i fedeli nell’ascolto durante la liturgia. La Basilica Santuario
della Madonna delle Lacrime si dota di un nuovo impianto audio: l’usura del vecchio sistema
operativo e la scoperta di nuove tecnologie nell’ambito di diffusione e trasmissione del suono
hanno reso necessaria la sostituzione del precedente e l’immissione del nuovo sistema di
amplificazione (ditta Orion/gt di Milano).
Il nuovo impianto rientra nell’ambito di un progetto che il Santuario porta avanti per migliorare
la fruizione del tempio mariano e per renderlo più accogliente per i pellegrini. “Desidero
ringraziare quanti, tra singoli fedeli, associazioni ecclesiali e società o enti privati, hanno
concretamente contribuito all’acquisto del sistema di amplificazione, che prevede un costo totale
di circa 40 mila euro – ha detto don Luca Saraceno, rettore della Basilica Santuario della Madonna
delle Lacrime –. Tra i benefattori vorrei ringraziare la società ISAB S.r.l. (15.000 euro) ed il caro
e stimato dott. Guido Amedoro (7.000 euro). Tanti altri fedeli, che hanno operato nel “segreto”
evangelico e i cui nomi sono conosciuti personalmente da Dio, ci hanno generosamente aiutato
a realizzare questo bel progetto. Manca ancora un “piccolo sforzo” per completare l’opera, ma so
di confidare nella generosità di tanti”.
“ISAB, da sempre attenta alle esigenze del territorio su cui insistono i propri stabilimenti industriali,
realizza, da quando è stata costituita, numerose iniziative di responsabilità sociale, intendendosi
tali erogazioni quali interventi che vanno oltre la logica del semplice profitto – ha spiegato Luigi
Cappellani, responsabile Relazioni Istituzionali ISAB -. Attenzionare anche le esigenze delle istituzioni
ecclesiastiche e di chi partecipa alle celebrazioni religiose hanno spinto la direzione aziendale
ISAB, pur in un momento di estrema difficoltà economica, ad erogare una somma congrua per
contribuire all’acquisto di un impianto di amplificazione, sicuramente utile alla migliore fruizione
delle celebrazioni religiose”.