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Pachino, la Polizia a scuola per parlare di legalità

PACHINO – Ieri mattina  il Dirigente del Commissariato di P.S. di Pachino, Vice Questore Aggiunto Dr. Paolo Arena, nell’ambito del progetto LEGALITA’ per l’anno 2016/2017 denominato “VERAMENTE …..GIOVANI CON LA POLIZIA DI STATO”, ha svolto un incontro presso la scuola Brancati sulle seguenti tematiche: malessere giovanile, dipendenze, bullismo e cyber bullismo, il branco. Sin dalla scuola primaria, i giovani studenti si trovano a dover fare i conti con problemi relazionali che se affrontati nel modo sbagliato possono degenerare in grandi problemi. La fase adolescenziale è connotata da una condotta altalenante: i giovani sono fortemente attratti dai falsi modelli, dal mito esasperato di persone dello spettacolo, dalla cultura dei social network, prediligendo vivere una realtà mediatica anziché reale fatta di confronti diretti. Da qui l’affiorare del tanto decantato e commentato disagio giovanile espresso in molte forme, nell’autolesionismo, nel vivere al limite le esperienze per un senso di vuoto, smarrimento, solitudine.

I giovani sono alla ricerca del senso della vita, hanno bisogno di attenzione di relazione e se gli adulti non sono pronti ad aiutarli, si chiudono in se stessi, cercando altrove la risoluzione ai loro problemi, la tossicodipendenza, l’alcolismo, la violenza gratuita negli stadi, nelle relazione affettive, nei rapporti coi coetanei nei banchi di scuola. In quest’ultimo caso si parla di bullismo e cyber bullismo: nasce il desiderio di battersi per mostrare agli altri il proprio potere , la propria supremazia e si sceglie di prendere di mira e schernire vittime deboli e indifese, specie i cd “secchioni”, ricorrendo anche ad un uso quanto mai distorto e devastante dei social network (facebook, whatsapp, youtube) ove viene messa in piazza la vicenda intima delle persone.

Il caso di Tiziana Cantone, insegna molte cose: la ragazza è morta suicida a soli 24 anni per un video intimo mandato in rete dall’amante. Nonostante le battaglie giudiziarie le avessero dato ragione, quel video e le foto date in pasto al grande pubblico dei media, l’hanno uccisa lentamente fino all’estremo gesto.  Il Dirigente del Commissariato, ha informato gli studenti che degli atti “da bulli” compiuti sono responsabili penalmente i giovani stessi che abbiano conseguito i 14 anni, ma anche i genitori per i danni provocati dai figli a terzi e la stessa scuola che ha l’obbligo di vigilare sulle loro condotte. L’ultima battuta è stata dedicata alla negatività ed illusione del “cd. branco” che spesso sostiene le scelte del violento. Il “branco” è visto come una valvola di sfogo alle frustrazioni, il luogo privilegiato degli eccessi, lo scudo protettivo del bullo.

Occorre invece ripristinare la bellezza del decidere con la propria testa senza i condizionamenti del branco che spesso ci fa navigare in cattive acque. “Non fatevi mettere il bavaglio da nessuno, non lasciate che altri soffochino il grande ideale di libertà che vive in voi, la libertà è un bene così prezioso che non lo si può cedere ad altri”. Sono state proiettate alcune slides e video relativi a casi di bullismo, che hanno suscitato l’apprezzamento da parte dei giovani ascoltatori che tra le altre cose hanno posto moltissime domande e chiesto consigli utili su come poter essere d’aiuto nonostante la loro giovane età. La formazione/informazione, costituisce uno strumento più efficace della repressione, è il futuro delle nuove generazioni ed è su questo che occorre puntare più che mai: l’attività della Polizia di Stato non potrebbe ridursi alla mera repressione , al contrario occorre formare le nuove generazioni sì da ridurre di molto l’illegalità nei vari settori della vita quotidiana. Con questo progetto, il Commissariato, si prefigge l’obiettivo  di affrontare, in varie tappe e nei diversi gradi di istruzione, i temi più scottanti ed attuali, realizzando un vero e proprio piano della prevenzione coi giovani studenti, stimolando la capacità di critica, riflessione sui problemi di questo tempo e di promozione dei veri valori di onestà, libertà e solidarietà per una società futura all’insegna della speranza.

 


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