Pachino – “Chiedo ufficialmente le dimissioni del sindaco di Pachino: le sue inefficienze e le sue malefatte sono chiare e le ho portate sul tavolo della Procura della Repubblica per avere risposte dalla magistratura”.
Al centro dell’esposto reso noto stamattina in conferenza stampa del Deputato Regionale Giuseppe Gennuso le sette determine sindacali relative alla gestione del servizio idrico e fognario su cui manca chiarezza riguardo alle modalità di affidamento: ”Ogni determina- spiega Gennuso- ammonta a circa 170 mila euro, per un totale di circa un milione di euro. Il sindaco Bruno deve dirci come spende i soldi dei cittadini pachinesi e soprattutto se è un caso che le aziende a cui si è rivolto hanno delle prossimità sospette con alcuni suoi parenti e hanno dei precisi riferimenti politici”. Ad affiancare il Deputato durante la conferenza stampa l’avvocato Corrado Di Stefano, che sta seguendo gli esposti presentati alla Procura della Repubblica.
L’attenzione del Deputato Regionale si è poi soffermata anche sulla somma di 200 mila euro di cui, a seguito di regolare sentenza, il Comune di Pachino dovrebbe richiedere la restituzione a due dipendenti comunali: ”È strano che in un momento di gravi problemi economici per gli Enti Locali non si proceda all’esecuzione della sentenza. Sarà forse rilevante il fatto che uno dei due dipendenti in questione è la sorella del sindaco? Abbiamo chiesto più volte di sapere se ci sono delle trattative bonarie in corso, ma non abbiamo avuto risposta. Si configurano dei danni erariali, per cui presenteremo un esposto alla Procura della Corte dei Conti della Regione Sicilia”.
Il Deputato è stato poi critico anche sulla gestione del borgo di Marzamemi, definita “fallimentare e approssimativa. Gli eventi sono stati annullati per incapacità di programmazione economica, la gestione del traffico e dell’Ordine Pubblico è allo sbando, già diverse volte i problemi fognari hanno fatto scappare i turisti e l’acqua manca spesso. È questa la gestione turistica di cui è capace l’amministrazione? Anche i commercianti sono stati danneggiati dall’incapacità di programmare gli spazi pubblici su piazza Starrabba, per cui adesso ci sono delle controversie legali spinose. Di tutto questo è stata informata la Procura della Repubblica, da cui avremo delle risposte”.