Priolo, due fermi per la rapina al bar di via Taranto. Seguita la pista della targa dell’auto per la fuga


PRIOLO GARGALLO – Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di Priolo Gargallo, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti del 33enne siracusano Antonino Restivo, che era già sottoposto al regime degli arresti domiciliari, e della 47enne priolese Lidia Zocco, indagati per la rapina a un bar di via Taranto effettuata nella notte tra il 4 e il 5 dicembre scorsi, nella quale il titolare è stato ferito ad una mano con un coltello dall’aggressore.
Secondo le ricostruzioni effettuate dagli investigatori, il titolare si trovava all’interno del laboratorio di pasticceria attiguo all’esercizio e sentiva bussare alla porta d’ingresso, quando poi si è trovato di fronte un uomo travisato, il quale, sotto la minaccia di un coltello, gli intimava di consegnargli il denaro. Sotto la continua minaccia dell’arma, il malfattore riusciva a portare il titolare dell’esercizio all’interno del bar fino alla cassa, riuscendo ad impossessarsi dalla somma di circa 500 euro, in banconote di diverso taglio. Nel corso dell’azione, il titolare sarebbe riuscito a divincolarsi dalla morsa dell’aggressore, provocando però l’immediata reazione da parte del rapinatore che, utilizzando un’arma da taglio, lo feriva alla mano. Subito dopo, il malfattore si dava alla fuga.
Sulla scorta delle indicazioni fornite dai rilievi di polizia scientifica e dei filmati di videosorveglianza della zona, gli investigatori sono riusciti a individuare l’autovettura utilizzata dal rapinatore per guadagnarsi la fuga, rinvenuta in stato di abbandono e priva della targa posteriore. Sebbene di proprietà di altro soggetto, dopo una serie di accertamenti, l’autovettura in questione, priva di assicurazione, risultava essere stata assicurata, per ultimo, proprio dal Restivo. Dalla disamina delle immagini è stato riscontrato, altresì, che poco prima della aggressione la Zocco sarebbe entrata all’interno del laboratorio di pasticceria per chiedere del cibo, secondo l’ipotesi degli investigatori, al fine di fornire i necessari elementi al complice. A seguito di verifiche, gli agenti hanno accertato che entrambi i soggetti avrebbero trascorso l’intera giornata insieme, perpetrando nel pomeriggio anche un tentativo di “truffa dello specchietto”. Inoltre è stata rinvenuta, durante la perquisizione eseguita all’interno dell’abitazione della Zocco, la targa dell’autovettura utilizzata per eseguire la rapina.
Proprio mentre gli operatori di polizia erano intenti alla perquisizione, sarebbero stati informati della presenza di un estraneo all’ultimo piano della palazzina, nascosto all’interno di un appartamento. Fatta irruzione all’interno dei locali, sono riusciti a individuare e bloccare il Restivo, che avrebbe gettato poco prima da un finestra posteriore un coltello a serramanico. Immobilizzato, a seguito di perquisizione, il 33enne è stato trovato in possesso di una somma di denaro, collegata dagli agenti a quella sottratta nel corso della rapina.