Priolo, sede scolastica “negata” a studente disabile per un ascensore non funzionante
PRIOLO GARGALLO – Un ascensore non funzionante, nell’edificio di competenza comunale, avrebbe determinato il diniego alla richiesta di trasferimento di uno studente disabile di scuola superiore dalla sede centrale di Augusta alla sede distaccata di Priolo Gargallo (primo piano). Lo segnala a mezzo nota stampa l’associazione “20 novembre 1989”, trovando seguito nell’opposizione consiliare di Priolo.
“Nei primi di giugno – riferisce Sebastiano Amenta, vicepresidente nazionale della onlus – mi è stata segnalata una criticità nella succursale di una scuola superiore ubicata presso l’istituto di via Di Mauro 2 a Priolo, cioè la non funzionalità dell’ascensore per accedere al primo piano della suddetta scuola“. Amenta precisa che si era “interfacciato celerissimamente con il sindaco di Priolo, Giuseppe Gianni nei primissimi giorni di giugno 2023, chiedendo di premurarsi ad attivare l’ascensore volto a rendere fruibile quella scuola a tutti gli alunni diversamente abili” e che il primo cittadino lo “aveva rassicurato che avrebbe fatto tutto celermente, invece ad oggi, a meno di una settimana dell’inizio del nuovo anno scolastico, l’ascensore ancora non è stato attivato, creando un disagio al piccolo alunno“. Quindi, secondo quanto riferisce Amenta, “il 5 settembre c.a. la famiglia si è vista recapitare dalla scuola, che tra l’altro ha richiesto ufficialmente l’attivazione dell’ascensore proprio per accogliere il ragazzino con disabilità motoria, il diniego a spostarlo nella succursale di Priolo, a meno da una settimana dell’inizio della ripresa delle lezioni, perché l’ascensore ancora non è stato attivato“.
Il vicepresidente dell’associazione “20 novembre 1989” ricorda la normativa di riferimento, affermando che ciò costituirebbe una “palese violazione della legge n. 41/1986 art. 32 comma 21 e della legge 104 art. 24 comma 9, la quale testualmente recita che “il Peba viene definito a tutti gli effetti come uno strumento urbanistico che ha come finalità la conoscenza delle situazioni di impedimento, rischio ed ostacolo per la fruizione di edifici e spazi pubblici”, così come il Dpr 503/1996 che stabilisce che agli edifici o spazi pubblici esistenti devono essere apportati tutti gli accorgimenti finalizzati all’abbattimento barriere architettoniche, al fine di garantire la completa fruibilità dello spazio anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità“.
“Trovo veramente questa vicenda assurda e incresciosa – conclude Amenta – trovare un edificio pubblico, in questo caso addirittura una scuola, con barriere che creano una preclusione di un diritto inalienabile, che è quello dello studio“.
Sulla vicenda, il consigliere comunale di minoranza Alessandro Biamonte fa sapere di essere stato informato dall’associazione e che “come opposizione abbiamo già fatto richiesta di accesso agli atti e richiesto l’immediato ripristino delle condizioni di accessibilità“.
(Foto di copertina: generica)