Riserva naturale Pantalica-Valle dell’Anapo in fiamme, polemiche sulla macchina della prevenzione


SIRACUSA – Gli incendi stanno devastando la macchia mediterranea tra il Messinese e il Ragusano, coinvolgendo da cinque giorni in provincia di Siracusa in particolare la riserva naturale di Pantalica e Valle dell’Anapo. Canadair, uomini e mezzi di vigili del fuoco, corpo forestale e protezione civile sono in azione da giorni tra Ferla, Cassaro e Sortino.
Si sta cercando anche in queste ore di far fronte all’emergenza e non si esclude che l’origine delle fiamme possa essere dolosa. Il sospetto è quello che possano essere stati dei piromani a far partire gli incendi.
Associazioni, forze politiche e sindacali del territorio lanciano un grido d’allarme.
“Come rimanere indifferenti a questi vasti incendi che si stanno perpetrando nei territori di Ragusa e Siracusa, infliggendo pesantissimi danni ambientali, soprattutto nei comuni di Chiaramonte Gulfi, Ferla, Cassaro e nella valle dell’Anapo”. Con questa premessa, Paolo Sanzaro e Sergio Cutrale, rispettivamente segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa e segretario generale della Fai Cisl territoriale, dopo un rapido giro delle zone più danneggiate dal fuoco, decidono di denunciare ciò che probabilmente non ha funzionato, parlando apertamente di “inefficienza, disattenzione, irresponsabilità” da parte degli enti regionali preposti.
“L’ignoranza di qualche delinquente e la cattiva, o meglio, l’incapacità di organizzazione del dipartimento regionale Agricoltura, – aggiungono i due segretari – è sotto gli occhi ed il cuore di tutti i cittadini ragusani e siracusani. Come possono succedere disastri naturalistico-ambientali di questa portata?”.
Sulle relative programmazione e prevenzione, Sanzaro e Cutrale specificano: “Da una parte, i lavoratori della manutenzione, preposti per la pulizia entro giugno di tutte quelle aree demaniali (viali parafuoco) utili ad evitare che all’interno del demanio possa veicolare il fuoco dall’esterno e/o a contenere comunque la propagazione incontrollata all’interno del bosco. Dall’altra parte, il servizio antincendio della forestale, attivo e molto professionalizzato, con lavoratori pronti ad intervenire in qualsiasi evento per intervenire, spegnere e bonificare eventuali focolai. Tutto questo, purtroppo, – dicono ancora Sanzaro e Cutrale – non ha, da parte di chi dovrebbe essere vigile ed attento a queste tematiche, mai avuto una corretta e puntuale organizzazione tale da garantire un servizio di vera tutela per l’ambiente, per le persone e per le cose, in tempo utile e crea un pesante disservizio per la collettività ed un forte disagio per tutti gli addetti che, con tanta dedizione e responsabilità mettono in campo, oltre al lavoro che compete, anche la propria incolumità personale, per ricevere cosa? Campagne di denigrazione pilotate, magari da poteri forti, per appropriarsi di fette di finanziamenti, simulando colpe che certamente non gli appartengono”.
In particolare, Cutrale segnala: “Un dipartimento regionale dell’Agricoltura che mette in luce una disattenta e disarticolata organizzazione per prevenire tali disastri ambientali ed il Governo siciliano, invece, capace solo di contenere questo genere di costi per magari utilizzarli per profitti di chiara natura elettorale. Il servizio antincendio per legge deve essere attivo nel territorio entro il 15 giugno, limite questo che in Sicilia è ormai diventato un optional. Quest’anno il servizio antincendio è partito il 19 giugno ma senza visita preventiva e quindi i lavoratori impossibilitati ad intervenire, bensì, utilizzati a fare formazione, certamente utile, ma da fare non certamente in piena estate. Manca la revisione dei mezzi, in alcuni territori manca anche il carburante e il personale da utilizzare per tale servizio, ogni anno, si restringe sempre di più (mancano circa 25 lavoratori a Ragusa e 27 a Siracusa) a discapito di un servizio efficiente e professionale”.
(foto di repertorio)