Cronaca

Siracusa, aggredisce brutalmente la compagna convivente, finisce in carcere trentacinquenne

SIRACUSA – È stato arrestato un trentacinquenne siracusano (di cui non vengono rese note le generalità) per lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna convivente.

In particolare, alle ore 13,55 di ieri, giungeva al numero unico per le emergenze “112” una segnalazione di violenta lite in famiglia da parte della vittima. Agenti della Polizia di Stato, in servizio alle Volanti della Questura di Siracusa, prontamente intervenuti, hanno trovato la segnalante in evidente stato confusionale, con il volto tumefatto e con ecchimosi diffuse nelle gambe e nelle braccia, che li attendeva in strada.

La donna ha riferito agli agenti di essere stata aggredita con calci e pugni e colpita con un’asta in ferro alla testa dal proprio convivente, il quale, in stato di ubriachezza, era ancora presente nell’abitazione. Gli operatori di polizia, dopo aver affidato la donna alle cure dei sanitari del 118, sono entrati in casa, che si presentava in evidente disordine, danneggiata e con numerosissime macchie di sangue sulle pareti, su di un tavolo, sul pavimento e sui sanitari del bagno.

Secondo quanto gli agenti hanno appreso dalla vittima, l’uomo, a seguito della violenta lite avvenuta la sera precedente, avrebbe trascorso la notte fuori casa e, rincasando alle ore 13 del giorno successivo, avrebbe iniziato a picchiare la propria convivente con calci e pugni, poi l’avrebbe afferrata per i capelli e le avrebbe sbattuto il volto sul pavimento. Ancora, utilizzando un bastone da tenda in metallo, avrebbe proseguito nel colpire la donna.

Il trentacinquenne, la cui condotta violenta sarebbe reiterata nel tempo, è stato accompagnato negli uffici di Polizia e, dopo le incombenze di rito, portato nel carcere di Cavadonna.

Si coglie l’occasione per ricordare a tutte le vittime di violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica, che la Polizia di Stato è da tempo in prima linea per prevenire e contrastare tali atti di prevaricazione. Da alcuni anni, infatti, la Polizia, avvalendosi della collaborazione dei centri antiviolenza e del “Codice Rosa” presente in tutti i pronto soccorso del territorio, riesce ad assicurare alle vittime di violenza la necessaria protezione, l’accoglienza e il sostegno indispensabili per uscire dalla condizione di soggezione ed isolamento che caratterizzano questo genere odioso e subdolo di violenza.

Nell’ottica di fornire un ulteriore impulso ed efficacia all’azione di prevenzione e di contrasto a tale fenomeno, la Polizia di Stato ha attuato il progetto “Questo non è amore” con l’utilizzo di postazioni mobili (camper) collocati nelle piazze e nelle vie della città. L’iniziativa, oltre ad avere una valenza informativa, è volta a favorire l’emersione del fenomeno favorendo un contatto diretto con le potenziali vittime e offrendo loro il supporto di una equipe multidisciplinare composta da operatori specializzati presente all’interno del camper.

(foto generica)


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