Siracusa, Agòn 2019, la giuria popolare assolve Elena


SIRACUSA – Diverse migliaia di persone hanno partecipato nei giorni scorsi al Teatro Greco di Siracusa alla dodicesima edizione di “Agòn: Dal dramma classico alla simulazione processuale”, organizzato dal The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights in collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA), l’Associazione Amici dell’INDA di Siracusa e l’Ordine degli Avvocati di Siracusa. Mettendo assieme la rappresentazione teatrale con le dinamiche processuali, Agòn ha preso quest’anno spunto dalla tragedia le Troiane di Euripide, simulando il processo a Elena (interpretata da Viola Graziosi) accusata di essere l’artefice della guerra di Troia. Nello specifico, l’accusa mossa a Elena era quella di alto tradimento, oltre che di essere l’origine del conflitto tra greci e troiani per aver sedotto Paride, principe di una potenza straniera, ponendo di fatto in essere atti ostili contro la Grecia poiché lesivi dell’onore e del prestigio del marito Menelao, re di Sparta.
Ad aprire la serata i saluti dell’avvocato Ezechia Paolo Reale, Segretario Generale del Siracusa International Institute, della Dott.ssa Mariarita Sgarlata Consigliere Delegato dell’INDA e del presidente dell’associazione “Amici dell’Inda “Giuseppe Piccione. Prima dell’inizio dello spettacolo, una corposa rappresentanza di avvocati con indosso la toga è salita sul palco, rimanendo accanto nel corso del suo breve discorso a Francesco Favi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa, vittima pochi giorni fa di un vile atto intimidatorio. Dopo una brevissima introduzione al tema della tragedia da parte del Dott. Michele Consiglio, Magistrato e Presidente del Consiglio Regionale Scientifico del Siracusa International Institute, il processo vero e proprio ha avuto inizio. Fortemente appassionate le testimonianze di Ecuba (interpretata da Maddalena Crippa) e di una seconda Elena (interpretata da Laura Marinoni), intense e coinvolgenti le tesi sostenute dall’accusa (affidata all’ex Magistrato Gherardo Colombo) e dalla difesa (affidata al Professor Vittorio Manes, avvocato e professore ordinario di Diritto Penale presso l’Università di Bologna).
La richiesta dell’accusa di condannare Elena a vent’anni di reclusione non ha però trovato d’accordo il pubblico. Gli spettatori, difatti, hanno sventolato a larghissima maggioranza il cartoncino bianco, simbolo dell’assoluzione di Elena. Assoluzione confermata anche dalla Corte, seppur non con votazione unanime. A sostenere l’innocenza di Elena sono state difatti due componenti su tre della giuria, la Dott.ssa Giuseppina Paterniti Martello (Direttore TG3) e la Prof.ssa Loredana Faraci (Accademia di Belle Arti di Roma). L’ufficiale assoluzione di Elena non ha invece convinto la Presidente della Giuria, Dott.ssa Livia Pomodoro (già Presidente del Tribunale di Milano), che ha reso pubblica la sua “Dissenting Opinion”, secondo cui Elena avrebbe dovuto scontare si una condanna, ma non quella dei vent’anni di reclusione chiesti dall’accusa, bensì qualcosa di più originale e simile agli attuali servizi sociali: raggiungere la città di Siracusa con la nave di Enea e lì lavorare all’essiccamento del pesce insieme con una famiglia di pescatori del luogo.