Siracusa, contrasto al lavoro nero in provincia, sospese quattro attività


SIRACUSA – I carabinieri del Nil (Nucleo ispettorato del lavoro), nelle ultime ore in provincia, hanno denunciato quattro imprenditori, proceduto per sanzioni e ammende per circa 76 mila euro (60 mila euro di sanzioni e quasi 17 mila euro di ammende) e sospeso quattro attività per lavoro nero.
Su impulso e d’intesa col dirigente dell’Ispettorato territoriale del lavoro, congiuntamente a personale Spresal dell’Asp di Siracusa e con il supporto dei carabinieri del Comando provinciale, hanno infatti eseguito una serie di controlli in tutta la provincia per il contrasto del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Otto gli accessi ispettivi in altrettante aziende, tra i comuni di Melilli, Priolo Gargallo, Augusta, Carlentini e Pachino, a seguito dei quali sono stati controllati 82 lavoratori, di cui 16 sono risultati occupati in nero
A seguito di alcune irregolarità riscontrate in materia di durata dell’orario di lavoro e tutela del diritto alle ferie retribuite ed ai riposi settimanali, sono tuttora in corso ulteriori verifiche sulla corretta applicazione delle norme contrattuali nonché il controllo delle posizioni contributive ed assicurative in alcune delle aziende ispezionate.
In quattro delle otto attività è stato trovato lavoro nero oltre la soglia del 20 per cento dei lavoratori complessivamente impiegati, quindi è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale: si tratta di un supermercato, di due imprese edili ed una impresa agricola.
Inoltre è stata disposta l’immediata rimozione di un impianto di videosorveglianza privo di autorizzazione, che consentiva il controllo dei dipendenti anche tramite dispositivi cellulari da parte del datore di lavoro. Nei confronti del titolare è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per violazione dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori.
Nei confronti di altri due datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, per non avere allestito i ponteggi in modo sicuro per i dipendenti, così esponendoli a pericolo di caduta dall’alto. In tutti i casi sono stati adottati i provvedimenti interdittivi, finalizzati al ripristino del corretto utilizzo dei ponteggi a garanzia dell’incolumità dei lavoratori.
Infine, per un altro datore di lavoro sorpreso a proseguire l’attività commerciale, è scattata la denuncia per non avere ottemperato al provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale adottato in precedenza dall’Ispettorato per lavoro nero.
(foto di repertorio)