Siracusa, il sindaco Garozzo risponde alle accuse della consigliera Princiotta
SIRACUSA – Sui contenuti della conferenza stampa della consigliera Simona Princiotta in riferimento all’attività della commissione regionale Antimafia, il sindaco Giancarlo Garozzo ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“È assolutamente falso che intrattengo rapporti, diretti o indiretti, con il collaboratore di giustizia Rosario Piccione, che non ho mai né conosciuto né sentito. Le prove di cui parla la consigliera Princiotta, dunque, non possono esistere oppure sono state costruite ad arte, ed è per tale ragione che il mio avvocato è già al lavoro per presentare un’altra denuncia per calunnia. A questo punto, posso aspettarmi di tutto, qualsiasi falsità, nella povertà dei contenuti, anche attacchi di natura personale.Allo stesso modo, non conosco e non ho mia incontrato Nando Di Paola, al cui fratello non sarà intitolata alcuna strada. La decisione della Commissione toponomastica riguarda il posizionamento di una targa commemorativa, come centinaia ne esistono nella nostra città, chiesta da un gruppo di cittadini con una petizione. Questo è il motivo per cui la decisione non è motivata e trovo di pessimo gusto strumentalizzare per fini politici la morte di un giovane in un incidente stradale”.
Ha aggiunto: “Ho presieduto quella riunione della Commissione toponomastica per un semplice motivo: perché all’ordine del giorno c’era l’intitolazione di strade a un padre della nostra Repubblica, come Sandro Pertini, a una vittima della mafia, come Piersanti Mattarella, o a illustri siracusani come Nino Consiglio ed Enrico Di Luciano. Per quest’ultimo, che ho conosciuto e ho apprezzato nel Cda della Fondazione Inda, il giorno della morte avevo preso un impegno pubblico con la famiglia”.