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Siracusa, la città dà l’ultimo saluto a Enzo Maiorca

SIRACUSA – Si sono svolti in un clima di commozione i funerali di Enzo Maiorca deceduto alcuni giorni fa. Ai funerali che si sono svolti nella Cattedrale di Siracusa erano presenti le massime autorità provinciali.  La solenne celebrazione è stata presieduta da Padre Lo Bello e concelebrata da padre Andrea Zappulla. Durante la sua omelia Padre Rosario Lo Bello rivolgendosi alla famiglia ha detto: “Siete stati una famiglia  molto aperta e avete condiviso con tutta la comunità quel grande tesoro che era il vostro caro Enzo. In verità quanto fosse grande e fiero il cuore di quell’uomo, quanto fosse grande il suo respiro era a tutti evidente tramite quei grandi polmoni e quel grande torace. Se possiamo dire qualcosa della personalità di Enzo e che quando appariva lui era. Ha dato tanto lustro alla comunità e alla nostra Città. Apneista italiano detentore per lungo periodo del record mondiale. Medaglia d’oro al valore atletico consegnata dal Presidente della Repubblica, medaglia d’oro al merito atletico e per la difesa dell’ambiente consegnata dalla Marina Militare. E’ stato tutto questo Enzo”.

“Lui ha legato – prosegue don Rosario Lo Bello – queste sue capacità atletiche strettamente alla sua siracusanità creando un mito riguardo a quello che era il rapporto tra lo sport, il mare e la siracusanità. Anche lui ha dato un tocco mitico di grecità a tutto questo. E se pensiamo ad un elemento che torna un po’ in tutti i personaggi di valore di Siracusa. Questa riflessione che lui ha fatto sullo sport poi nella vita è andata oltre. E’ andata oltre perché si è legata anche alla difesa dei valori civili della sua città. Ai valori ambientali e naturali  del mare e di Siracusa. A tutti è noto l’episodio della cernia, la vita biologica così tanto da lui amata. Una delle prime volte che ho visto da ragazzo Enzo, lo vidi a Terauzza che acquistava dei polpi per ributtarli a mare. Fa impressione come la vita di un grande uomo passi attraverso questi piccoli gesti che ci fanno capire quant’era importante per lui la natura. Negli ultimi anni della sua vita si è speso tantissimo per il paesaggio. Nessuno vuole fare retorica, nessuno vuole approfittare della sua immagine ma è la verità. Una verità testimoniata – aggiunge – dagli organi di stampa, dal suo andare tante volte alla commissione regionale ambiente, perché lui voleva difendere le coste siracusane, il mare, le profondità del mare ma anche le coste. E’ stato bello che in tanti hanno chiesto che la riserva terrestre e marina del Plemmirio sia la più presto a lui e a sua figlia Rossana dedicata”.

La figlia Patrizia e i nipoti di Enzo Maiorca al termine del rito funebre hanno ricordato la figura del loro congiunto. Fuori dalla Cattedrale moltissimi cittadini hanno voluto dare l’ultimo saluto all’uomo, al campione Enzo Maiorca con un lunghissimo applauso mentre un picchetto degli uomini della Capitaneria di Porto di Siracusa dava i saluti militari con il grido “Hippy Hurrà”.


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