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Siracusa, lettera aperta alla città su Ortigia: “Sviluppo turistico o scempio?”

SIRACUSA – Già in duecentotrentasei, tra turisti e siracusani, residenti e non residenti in Ortigia, hanno sottoscritto una lettera aperta ai cittadini e all’amministrazione sullo sviluppo di Ortigia. Promossa da Corrado V. Giuliano, Pippo Ansaldi, Salvo Salerno, Peppe Giliberti, Roberto De Benedictis, Giovanni Randazzo e Giovanni Trigilio, e intitolata “Sviluppo turistico o scempio”, ne pubblichiamo integralmente il contenuto qui di seguito.

“Lo sviluppo turistico di Ortigia è una delle poche voci positive dell’economia siracusana. La salvaguardia del nostro centro storico, patrimonio dell’Unesco, non è solo un dovere culturale e civile, ma anche una concreta speranza di reddito per molti siracusani. Lo sviluppo, però, non può essere anarchia, deregulation.

Lo sviluppo senza regole è solo scempio e impoverimento. Accettare di fatto che chiunque possa occupare strade e piazze con tavolini moltiplicandone a piacere il numero, invadere l’isola di un persistente olezzo di fritture, consentire musica a tutto volume e rumori molesti oltre ogni soglia ammessa e oltre ogni orario, non significa facilitare la vita agli esercenti ma provocare il degrado di Ortigia.

Questa situazione sta da tempo provocando la fuga dei residenti, da un luogo che somiglia sempre meno a una città e sempre più ad un Luna Park. Le lamentele dei turisti più attenti sono il segnale che presto potrebbero anche loro essere in fuga.

Gli stessi ristoratori ed i commercianti e la nostra stessa comunità che su Ortigia ha puntato come investimento non solo economico, potrebbero a breve dover affrontare difficoltà non prevedibili.

Ortigia non può continuare ad essere questo Far West. Dovere dell’amministrazione è guidare lo sviluppo della città impedendone l’abbrutimento, tutelandone la preziosità e unicità del nostro centro storico e nello stesso tempo evitare  il dilagare senza regole e senza qualità delle attività economiche che potrebbe distruggere le stesse potenzialità di sviluppo che Ortigia esprime.

Tutto questo è il frutto di una malintesa idea di sviluppo che vede Ortigia come un luogo da spremere e che alimenta l’impressione che ognuno possa fare ciò che vuole a tutto discapito di chi tenta di operare nel rispetto delle regole.

Alla amministrazione comunale chiediamo con forza una inversione di tendenza ed il ripristino in Ortigia delle condizioni di vivibilità e di legalità. Agli organi preposti al rispetto delle regole ci appelliamo perché esse vengano fatte rispettare”.


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