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Siracusa, presentata la relazione del difensore dei diritti dei bambini

SIRACUSA – Giunge l’ultima relazione del dott. Sciuto, Difensore dei diritti dei bambini, a conclusione del suo mandato di cinque anni. Si è adesso in attesa che il Consiglio Comunale elegga il successore essendo in via di espletamento il bando di nomina. Come sempre la relazione completa è presente sul sito del Comune di Siracusa. Dopo aver ringraziato quanti in questi anni lo hanno aiutato nello svolgimento del suo incarico, Sciuto cerca ancora una volta di dar voce ai diritti dei bambini, prendendo in considerazione alcuni degli articoli della Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo ( N.Y.1989). Sciuto  sofferma la sua riflessione su tre aspetti:  Soggettività, ascolto e libertà di espressione. (art. 12,13 e 14).  I destini segnati dei bambini dei quartieri ad alta complessità. (art. 26,27,28 e 29). Quale inclusione?(art. 23,24 e 25)

“La soggettività del bambino- scrive Sciuto- si esprime principalmente attraverso l’ascolto dei suoi bisogni e la libertà di poter dire suo pensiero. Spazi di ascolto e possibilità di espressione sono tra le lacune più evidenti presenti nella nostra città.  Il bisogno di partecipazione e di rispecchiamento sono considerati tra i bisogni primari, presenti fin dalla nascita, di ogni persona e il modo in cui vengono vissuti da bambini condiziona tutta la nostra esistenza. Quali sono i luoghi dell’ascolto dei bambini? Quale scuola si organizza o si modula ascoltando i bambini? Le scuole siracusane hanno nello stesso tempo esperienze di vera accoglienza ed altre di evidente esclusione. C’è un lavoro burocratico che spesso non si traduce in elementi di ricerca di novità orientata all’inclusione, all’ascolto, all’uguaglianza e all’ amicizia. C’è inoltre una grande difficoltà all’interno dello stesso nucleo familiare a trovare spazi di ascolto.Tante città italiane hanno “Percorsi nascita” che se ben gestiti possono prendere in carico i genitori già nel tempo della gravidanza, per proseguire fino ai primi anni di vita del bambino. Un modo serio di fare prevenzione e sostenere la genitorialità. Perchè  la nostra Città è incapace di realizzare ciò?”

Riguardo il secondo aspetto, quello riguardante le periferie il Difensore ricorda che il suo ufficio ha promosso per ben tre estati consecutive “Summer campus” attraverso l’attività di volontariato svolta da giovani provenienti da tutta Italia, 240 giovani nei tre anni appartenenti a 17 regioni italiane, in un proficuo lavoro di rete che ha coinvolto i presidenti dei quartieri Akradina e Grottasanta e i Dirigenti scolastici degli istituti comprensivi allocate in questi quartieri. Una esperienza di “Città educatica” considerando che i giovani  a loro spese  hanno scelto di fare le loro vacanze a Siracusa operando a favore dei bambini dei quartieri più disagiati, accettando alloggi e vitto assolutamente precari.

“I dati già riferiti, scrive il dott. Sciuto,  sui livelli di povertà a Siracusa che emergono in particolare dall’attività del   Centro di aiuto alla vita e della Caritas o quelli riguardanti i minori con procedimenti di varia natura da parte del Tribunale dei minori competente ci esprimono con chiarezza la difficoltà della nostra città a progettare buone prassi per evitare che bambini che crescono in situazioni ambientali e familiare multiproblematiche abbiano destini segnati, quasi ineluttabili, piuttosto che la  possibilità di mutare la “storia naturale” di chi nasce in situazioni di svantaggio”.

Riguardo, infine il terzo aspetto, quello sulla capacità di includere la diversità e la fragilità, Sciuto ricorda che “I dati già riferiti sulla dispersione scolastica nel 2015 (15%) e quelli sulla difficoltà della scuola di essere inclusiva con i bambini con bisogni speciali, la difficoltà ad inizio di ogni anno scolastico ad avere già pronte le risorse affinchè ogni bambino venga accolto secondo i suoi bisogni esprime il disagio e la scarsa attenzioni della politica e delle istituzioni della nostra città verso i bambini in situazione di fragilità.”

“Sciuto conclude questo terzo aspetto affermando che “le agenzie educative dovrebbero avere la capacità di scrutare i segni dei tempi, per saper orientare i processi educativi. Partire dai bisogni dell’oggi, ma avere la capacità e il coraggio di sperimentare un nuovo che conduca al domani”.

In questi anni in cui ho ricoperto la carica di difensore dei diritti dei bambini ho conosciuto  una città generosa, tanto volontariato e tante associazioni con persone meravigliose che operano nel silenzio e con gratuità; che costruiscono ponti e non appaiono sui giornali, ma poche persone delle istituzioni con la caratteristica di voler ascoltare e rispettare fino in fondo i bisogni/diritti dei bambini. La frase ripetitiva: “non ci sono i soldi” è divenuta noiosa e fuorviante, perchè ancor prima che di soldi c’è bisogno di saper programmare, lavorare in rete, evitare gli sprechi, stabilire delle gerarchie:c’è bisogno di una nuova vision dei bambini.”

E’ noto che il difensore dei diritti dei bambini svolge la sua attività a titolo gratuito. In questi anni nessun costo hanno avuto neanche le attività svolte. Il regolamento prevede un capitolo di spesa per le attività, ma mai questo è stato neanche attivato. Non ha alcun poter, non gestisce denaro! Può essere solo voce di chi non ha voce, i bambini,  e sperare che qualcuno ascolti questa voce che deve restare libera da qualsiasi vincolo.

Il dott.Sciuto conclude dicendo“C’ è ancora un lungo percorso da fare per avere una città che abbia rispetto dei diritti dei bambini ed esprime  “la speranza che  presto venga eletto il nuovo Difensore dei diritti dei bambini.  Questo sarebbe un segnale da parte del Consiglio Comunale di voler rispettare i bambini! Auguro a chi ricoprirà questo ruolo ogni bene.”

 


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