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Siracusa, prodotti da forno invenduti per gli invisibili di Ortigia. Volontari in azione

SIRACUSA – L’arrivo nel tardo pomeriggio, qualche parola scambiata con la titolare, il ringraziamento e poi in macchina verso il parcheggio Talete e le altre zone di Ortigia dove è drammaticamente più semplice scorgere senzatetto e bisognosi. È un servizio di grande valenza sociale quello che, quasi ogni sera, svolgono i ragazzi della associazione “Aretusa soccorso odv” (che fa parte dell’Anpas), il cui presidente è Sebastiano Firenze.

La loro attività di protezione civile infatti risulta preziosa anche per chi vive sulla propria pelle situazioni di difficoltà e di grande disagio economico. La squadra guidata da Carlo Schiavo (con Cristian Aiasecca, Salvatore Strano e Matteo Pandolfo) non perde occasione per fare del bene e per provare a lenire le difficoltà di chi trova riparo per la notte all’interno della struttura di Ortigia. I cosiddetti invisibili, grazie a loro, lo sono un po’ di meno.

La prima tappa di questo speciale viaggio è, intorno alle 19,30, al panificio di via Lentini, dove la proprietaria Maria Morello dona tutto ciò che resta invenduto durante il giorno: pane, pizza, rustici e altro. “Non quantifico mai il cibo che offro – dice – perché si tratta di tutto ciò che, al termine della giornata, i clienti non acquistano. Non provo a venderlo il giorno dopo, come fanno alcuni miei colleghi, ma preferisco regalarlo a chi è in difficoltà e spesso non ha nulla da mangiare. Spero che in tanti possano seguire il mio esempio, anche se non mi sento di fare nulla di straordinario. Ringrazio i ragazzi della protezione civile per il loro impegno. Con loro si è instaurato un bel feeling”.

Caricati in macchina i generi di prima necessità, i volontari si dirigono verso il centro storico, dove distribuiscono prodotti alimentari e acqua ai bisognosi, avvolti nelle coperte o sotto i sacchi a pelo. Parcheggio Talete è freddo e buio ma almeno dà riparo a chi non ne ha ed è costretto a vivere alla giornata. L’area è ampia e fornisce ricovero ad una quindicina di persone (quasi tutti uomini), che accolgono i volontari con un sorriso e li ringraziano per la premura dimostrata. Poi un giro per le vie di Ortigia, un’altra distribuzione di viveri e acqua e infine il ritorno in sede.

Un’altra serata è passata a fare del bene perché in fondo anche questo servizio con cadenza quasi quotidiana rientra tra le loro mansioni. Un lavoro di squadra in cui un ruolo importante lo svolge anche la famiglia di Maria Morello, che non si tira mai indietro quando occorre aiutare gli altri.


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