Siracusa, questa mattina precetto pasquale delle Forze Armate

Siracusa – Si è svolto nella suggestiva cornice della Cattedrale di Siracusa il precetto pasquale interforze. Alla celebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, erano presenti le massime autorità civili, militari e religiosi della nostra provincia.
Nel suo intervento il contrammiraglio De Felice ha sottolineato: “ La cerimonia religiosa di oggi rappresenta per tutti noi, oltre che un incontro privilegiato con S.E. Rev.ma per il dono della sua autorevole parola, un’opportunità di aggregazione tra tutti coloro che sono al servizio dello Stato. La sinergia di intenti tra le forze armate e le forze di polizia salta il valore dei nostri militari, protagonisti nel garantire la sicurezza della comunità, sempre più impegnati come primi attori nelle iniziative internazionali, in varie regioni di crisi del mondo, in operazioni di stabilizzazione, di ricostruzione, di protezione di civili, di pacificazione e di cooperazione sociale tra i popoli. Queste attività – aggiunge l’alto ufficiale – sono svolte dai nostri uomini e donne con estrema professionalità, dedizione ed umanità. Essi contribuiscono ad alimentare il consenso e la credibilità nei confronti del nostro Paese e confermano, altresì, la naturale propensione del popolo italiano a nobili sentimenti come l’assistenza, la solidarietà, il soccorso e la salvaguardia della vita umana. Trovandomi a Siracusa, non posso sottolineare come questa sinergia si sia rivelata e si confermi quotidianamente solida ed efficace nell’emergenza immigrazione, sinergia straordinaria tra chi opera in interventi in mare a tutela della vita umana e chi garantisce sicurezza ed assistenza a terra, in un contesto di risorse ed assetti spesso non facili”. Durante il suo intervento il contrammiraglio De Felice ha preso come esempio il secondo capo incursore Sebastiano Denaro insignito della medaglia d’oro al valore della Marina con la seguente motivazione: “Tornato in azione in territorio afgano dopo le gravi lesioni subite durante una precedente missione, nel corso di un durissimo scontro a fuoco contro forze ostili, nonostante le ferite riportate, incurante della sofferenza, con grande coraggio e sprezzo del pericolo, reagiva al nemico esortando i componenti della sua unità a non curarsi delle sue condizioni e a reagire all’offesa per non farsi sopraffare. Splendida figura di sottufficiale incursore di elevatissime virtù militari, mirabile esempio di ardimento e coraggio, con la sua azione, in un contesto multinazionale, ha contribuito ad accrescere il prestigio del Reparto, della Marina Militare e della Nazione”.