Siracusa non brilla nella prevenzione della salute mentale. Assenza di programmazione estiva da parte dell’ente locale per i bambini. Gli unici progetti sono stati realizzati dalle forze del volontariato. Di fatto ad oggi questo ufficio non è riuscito ad avere neanche i progetti educativi richiesti agli asili nido che operano senza alcun controllo di qualità.
Non è possibile operare con modelli vecchi su una realtà che è notevolmente modificata, basti pensare al modello di famiglia notevolmente mutato e che tanto influisce sui nostri bambini. C’è la necessità di una cultura per l’infanzia che sappia ricercare percorsi innovativi, di “vedere “ l’orizzonte per tracciare strade nuove.
E’ opportuno avere progetti strutturali e non “a singhiozzo” valutati e valutabili e affidati in modo trasparente a chi dimostra competenze reali. Le Istituzioni non devono necessariamente “coprire” tutti i bisogni, ma devono saper stimolare la comunità locale – Siracusa ha più volte dimostrato di essere con tante risorse umane-, affinché siano queste stesse risorse vive della società civile a dare risposte coerenti ai bisogni reali.
E’ necessario un modello globale, per poi stabilire le priorità, altrimenti progetti pur buoni sono il risultato di frammentazione, di prove di forza e non costruttivi perché nell’ottica del bisogno dell’adulto. Bisogna creare spazi di dialogo vero con i bambini, di ascolto perché loro conoscono meglio dell’adulto il loro bisogno Infine questo ufficio non può che ribadire l’ urgenza di avere un luogo dove le istituzioni si parlino, si confrontino sui problemi reali, prendano decisioni comuni.