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Siracusa, studenti ripuliscono spiaggetta Aretusa dai detriti

SIRACUSA – Tre classi dell’Istituto “Federico II di Svevia” stamani hanno ripulito la spiaggetta Aretusa sommersa dai detriti a causa del maltempo. L’iniziativa organizzata dalla scuola, diretta da Giuseppa Rizzo, e dall’Area marina protetta Plemmirio, in collaborazione con la Tekra, la società che gestisce il servizio di igiene urbana in città, ha avuto luogo nell’ambito della Serr, la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti nel corso di una sola settimana.

Gli studenti delle classi 2ªE, 2ªH e 4ªENO, accompagnati dai docenti Franca Stella, Antonina Pumilia, Luigi Emmolo, Danilo Malarbì e Corrado Fortuna, si sono prima dati appuntamento nella sala “Ferruzza-Romano” nella sede del Consorzio Plemmirio, per svolgere una attività didattica preparatoria alla Giornata ecologica, dove è stato posto l’accento sul problema dell’inquinamento del mare e successivamente hanno assistito a una lezione sulla biodiversità presente nell’oasi marina siracusana con la biologa Linda Pasolli.

Successivamente, i circa cinquanta studenti, armati di ramazze, guanti e sacchetti della spazzatura, si sono recati nel piccolo arenile sito nel cuore di Ortigia. Pochi i rifiuti, differenziati tra plastica, vetro e carta, raccolti dagli studenti e anche dai docenti, coadiuvati dal personale del’Area marina protetta Plemmirio. Imponente, invece, la presenza dei detriti portati a riva dalle recenti mareggiate che avevano reso pressoché inagibile l’arenile. Sono state necessarie più di tre ore e tanta volontà per liberare dalla sabbia e dai rifiuti anche buona parte della banchina prospiciente all’arenile.

“Abbiamo subito aderito, attraverso l’iniziativa proposta dalla scuola che ringraziamo – afferma la presidente dell’Area marina protetta Plemmirio, Patrizia Maiorca – a questa interessante  campagna di comunicazione ambientale che intende promuovere, tra i cittadini, soprattutto i più giovani come in questo caso, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente, con particolare riguardo al delicato ecosistema marino. Il messaggio è chiaro: ogni singolo cittadino può contribuire a ridurre i rifiuti in prima persona, e comunicare questo messaggio d’azione agli altri”.


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