Siracusa, tagliata la fornitura elettrica a Villa Reimann: intervento di Marcello Lo Iacono
SIRACUSA – Il coordinatore di Save Villa Reimann Marcello Lo Iacono denuncia la totale assenza del comune per quanto riguarda Villa Reimann. “Già nel mese di marzo dell’anno scorso Save Villa Reimann aveva avuto modo di denunciare ai Responsabili comunali ed alla Commissione dei Garanti che Villa Reimann utilizzava energia elettrica fornita dall’Enel con contratto e fatture intestate all’Istituto di Studi Siracusani che, come noto, il Vicesindaco Italia aveva posto in liquidazione facendo cessare l’attività ed impedendo così la possibilità di eseguire pagamenti.
“Ed è così che la Società elettrica – dichiara Lo Iacono -, dopo aver messo in mora un soggetto che non esiste più, ha provveduto a “tagliare” la fornitura facendo restare letteralmente al buio tutta Villa Reimann ed il suo Parco e segnatamente il Consorzio Universitario Archimede che ha la sede proprio nella casa della gentildonna danese. Fermi quindi i computer, fermi gli allarmi, ferma una mostra della Facoltà di Architettura ospitata in Villa, ferma l’attività del Consorzio Universitario che, dopo la firma di un risibile accordo a stralcio con il debitore Comune di Siracusa (è possibile farlo in assenza di contenzioso tra Enti pubblici?) si ritrova al buio totale”.
“Anche la Città civile da tempo è al buio totale; anche la Città culturale è al buio pesto. E’ stata “tagliata” la coerenza e la credibilità della stessa Città dove il suo Sindaco nello stesso momento in cui lascia vergognosamente al buio, da più di due settimane, il Consorzio Universitario Archimede dichiara che “In un modello economico turistico-culturale la presenza universitaria deve essere potenziata. Dobbiamo aprire un nuovo capitolo nei rapporti con l’Ateneo e rilanciarne la presenza a Siracusa. Si potrebbero riportare qui i corsi di laurea in Beni culturali o attivarne di nuovi coerenti con la storia e con le prospettive di sviluppo che ci siamo dati (quali?), sapendo che le nostre potenzialità (quali?) possono essere un’occasione anche per l’università di Catania”.Parole e concetti in libertà che ancora una volta dimostrano l’incoerenza di un’Amministrazione, incapace di formulare proposte concrete e rispolvera vecchie tematiche col maldestro tentativo di “arrampicarsi sugli specchi.”