Politica

Spaccatura all’interno del Partito Democratico provinciale sull’adesione del sindaco di Carlentini al Parito

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sindaco di siracusa giancarlo garozzo

Sull’iniziativa tenuta a Siracusa dal segretario regionale del Pd Fausto Raciti, il deputato nazionale Sofia Amoddio, il deputato regionale Marika Cirone Di Marco e il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo dichiarano quanto segue: “Il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, poca lungimiranza e scarsa coerenza. Lascia infatti stupiti la decisione di recarsi a Siracusa e utilizzare impropriamente, di concerto con il segretario provinciale Alessio Lo Giudice, per una iniziativa correntizia ed esclusiva, con i biglietti d’ingresso riservati solo agli amici riformisti, la sede del Partito democratico. Ci lascia ancora più stupiti che il segretario regionale sia arrivato a Siracusa per presentare un nuovo iscritto al Pd – si legge-, il sindaco di Carlentini, già cuffariano e poi dirigente del Popolo della libertà, quel target di politico per cui lo stesso Raciti fino a pochi giorni fa si strappava le vesti gridando allo scandalo e annunciando il congelamento delle tessere. La coerenza, caro segretario regionale, è merce rara e tu riveli di non averla. Ci convinca adesso che ci sono ingressi buoni (i suoi) e ingressi cattivi (quelli degli altri)”. Sulla iniziativa del segretario regionale del partito democratico Raciti segnaliamo la dichiarazione del segretario provinciale del Pd Alessio Lo Giudice il quale dichiara:  Apprendo di un comunicato a tripla firma (Garozzo, Amoddio, Di Marco) in cui ci si dichiara stupiti della conferenza stampa di stamattina alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti, del Sindaco di Carlentini Pippo Basso e del sottoscritto. Capisco la dialettica politica ma ritengo anche che dirigenti politici di alto livello dovrebbero essere più cauti onde evitare il rischio di fare affermazioni prive di fondamento.  Per queste ragioni, mi permetto alcune precisazioni. Stamattina abbiamo comunicato l’adesione del Sindaco Pippo Basso al Partito Democratico e non certo ad una sua area o corrente che dir si voglia. La presenza del segretario regionale e del segretario provinciale, nel loro ruolo di rappresentanti del PD nei rispettivi livelli territoriali, questo significa e dimostra. La circostanza dell’adesione di Basso era, del resto, nota da tempo ai coordinatori di tutte le aree del PD. Mi sembra, dunque, più che naturale l’utilizzo della sede del PD provinciale. Chi si lamenta, ahimè, continua a ragionare esclusivamente secondo logiche di area. L’asserito cuffarismo del Sindaco Basso – dichiara Lo Giudice –  è un’invenzione del Sindaco Garozzo e delle Deputate Amoddio e Di Marco. Infatti, tra il 1993 e il 2008, gli anni del cuffarismo, il Sindaco Basso non era impegnato in alcuna attività politica ma esclusivamente dedito alla propria attività professionale. Nel 2008, poi, è stato chiamato a guidare una giunta di salute pubblica che comprendeva tutte le più importanti forze politiche del territorio e che vedeva, nel ruolo di vicesindaco, il dott. Nuccio Carnazzo, esponente di spicco dei Democratici di Sinistra al tempo e oggi del Partito Democratico. Nel 2013 il Sindaco Basso è stato rieletto con la lista del Megafono e con il supporto del Presidente Crocetta, oggi, come allora, iscritto al PD e suo autorevole esponente. Successivamente il PD di Carlentini ha avviato un rapporto con l’amministrazione guidata da Pippo Basso che ha condotto alla presenza di un assessore in giunta e all’elezione dell’ex capogruppo consiliare del PD a Presidente del Consiglio Comunale. Da tempo, inoltre, tutti i consiglieri comunali del PD di Carlentini sostengono l’amministrazione. Infine, il Sindaco Basso ha pubblicamente supportato i candidati del PD alle scorse elezioni europee per poi sancire, con la presenza di Fausto Raciti e dello stesso Sindaco Basso alla Festa de l’Unità di Carlentini del 2014, l’avvio di un percorso politico che oggi conduce all’adesione al PD.  Credo che questo basti per dimostrare come qualcuno si sia fatto prendere la mano, confondendo impropriamente il dibattito e le dinamiche regionali con l’esito di un percorso politico lineare e alla luce del sole”.


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