Il Settore Affari Generali del Comune di Siracusa, con nota protocollo 695 del 30/03/2015, ha notificato all’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime di aver avviato il procedimento di Revoca della Concessione in comodato ad uso dell’immobile denominato “Casa del Pellegrino”.
Nella lettera – hanno dichiarato l’Onorevole Vinciullo e il Consigliere Castagnino – l’ufficio fa presente di agire su input della V commissione comunale, la quale avrebbe scoperto l’utilizzo per scopi diversi dal ricovero notturno per pellegrini della struttura.
Prendiamo atto con piacere che questi nuovi sceriffi si sono sostituiti alla polizia ed alla guardia di finanza nello svolgere indagini di natura giudiziaria! Ma ricordiamo all’ufficio che per poter intraprendere il procedimento di revoca non bastano dichiarazioni, se pur autorevoli, occorrono le prove altrimenti un nuovo caso Open Land è alle porte e mi pare che uno già basti. Quanto agli effetti immediati la prima cosa che accadrà è il licenziamento dei dipendenti della Casa del Pellegrino che verranno immediatamente mandati a casa e messi sulla strada insieme alle rispettive famiglie.
Tuttavia sfugge alla V commissione – aggiungono Vinciullo e Castagnino – che vi è in atto una convenzione che lega il comune all’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime e che il danno erariale che potrebbe essere arrecato al Comune stesso è di un’entità così considerevole che per i prossimi decenni i Siracusani saranno costretti a pagare gli effetti di un’azione politica devastante e di cui ancora non si spiegano le motivazioni.
Si ricorda infine che tutti gli atti che hanno portato alla firma della convenzione con il Santuario affondano i loro presupposti giuridici su un decreto dell’assessorato agli Enti Locali del 1954 attraverso il quale venne concesso al Comune di Siracusa un finanziamento di £ 50.000.000 per la costruzione di un edificio destinato al ricovero dei pellegrini, non avendo a quella data la chiesa Santuario Madonna delle Lacrime personalità giuridica, come da decreto.
Ci pare quindi chiaro il disegno dell’amministrazione comunale e della sua maggioranza: dopo aver messo le mani nelle tasche dei siracusani adesso vogliono spogliare anche le chiese convinti come sono che non esistono diritti
e doveri ma tutto è frutto di improvvisazioni, patteggiamenti, richiesta di favori perché anche le concessioni possono essere revocate qualora non si incensa il tiranno di turno”.