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Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica, 20 anni nel patrimonio mondiale Unesco

SIRACUSA – Stamani, al Teatro comunale di Siracusa, è stato celebrato e ripercorso l’iter che si concluse vent’anni fa, il 17 luglio del 2005 a Durban (Sudafrica) con la firma da parte dell’Unesco, per l’inserimento del sito “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” nella lista del patrimonio mondiale.

In quanto siracusani – ha detto il vicesindaco di Siracusa, Edy Bandiera dobbiamo essere orgogliosi dei questo riconoscimento e dobbiamo acquisire la consapevolezza che viviamo in un importantissimo giacimento culturale, tra i più apprezzati in base alle statistiche annuali dei visitatori. Un apprezzamento che ci riempie di responsabilità e che ci deve spingere verso una gestione sempre più avanzata e moderna del sito, rivola alla sua salvaguardia e conservazione“.

Per i prossimi nove mesi, fino al 21 dicembre, l’assessorato comunale alla Cultura ha organizzato un programma di eventi che hanno l’obiettivo di valorizzare l’enorme patrimonio e l’unicità del sito, identificata in una stratificazione storico-culturale che risale a oltre tremila anni fa e che ha nella fondazione di Siracusa, nel 734 a.C., un momento decisivo.

Sul palco di un Teatro comunale gremito di giovani, si sono susseguite le testimonianze di coloro che ebbero un ruolo nell’iter per il riconoscimento: Fabio Granata, oggi assessore comunale alla Cultura e all’epoca deputato all’Ars e assessore regionale ai Beni culturali; l’allora sindaco di Siracusa, Titti Bufardeci; l’allora presidente della Provincia, Bruno Marziano; i deputati nazionali Stefania Prestigiacomo e Nicola Bono, la prima ministro delle Pari opportunità e il secondo sottosegretario alla Cultura; i soprintendenti ai Beni culturali, Giuseppe Voza e Mariella Muti; il rappresentante Unesco Ray Bondin. E poi, gli attuali sindaci di Ferla, Sortino e Cassaro, cioè del territorio in cui ricade Pantalica, e i rappresentati del sito Unesco del Val di Noto, confinante con quello di Siracusa-Pantalica e iscritto per le inestimabili architetture barocche.

L’iscrizione alla World heritage list – ha ricordato l’assessore Granata – fu la vittoria di una scommessa. Eravamo certi che la stratificazione storico-culturale di questo territorio non fosse seconda a città come Roma e Atene e su quello decidemmo di puntare. Ci riuscimmo perché fummo capaci di fare squadra a prescindere dalle appartenenza politiche e culturali, come una comunità deve saper fare quando si devono raggiungere obiettivi importanti“.

Assente per altri impegni istituzionali, il sindaco di Siracusa Francesco Italia parteciperà nel pomeriggio al primo evento del vasto programma, che si terrà dalle ore 18 in piazza Duomo. Sarà dedicato alla fondazione della città, avvenuta nel 734 a.C. ad opera di coloni corinzi comandati da Archia e vi parteciperà anche il sindaco di Corinto Nikos Stavrelis. Si intitolata “Riti di fondazione” e sarà animato da una performance artistica del corpo di ballo del Liceo “Gargallo”.

A seguire, l’inaugurazione dell’Oikos, un’installazione artistica ispirata ai resti più antichi di Siracusa giunti fino a noi e scoperti in piazza Duomo, dove ne è stato tracciato il perimetro. Contestualmente, nell’ipogeo di piazza Duomo, sarà inaugurata la mostra “Siracusa, l’antico e il contemporaneo” curata dall’architetto Vincenzo Latina.


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