Cronaca

A Floridia l’ultimo saluto a Vito Bugliarello, morto da eroe

FLORIDIA – Tristezza e commozione questo pomeriggio nella parrocchia di Santa Lucia, dove si sono svolti i funerali del giovane Vito Bugliarello, trentacinquenne morto in mare lo scorso 22 aprile, alla Marchesa del Cassibile, per aver soccorso due ragazzini in difficoltà. Non aveva esitato a salvare la vita ai due adolescenti, caduti in acqua, che non conosceva, ed è annegato, lasciando la vita terrena da eroe.

Le esequie sono state presiedute dall’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, e concelebrate dai sacerdoti delle parrocchie floridiane. Vi hanno preso parte il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno, il prefetto di Siracusa Giusi Scaduto, il sindaco di Floridia Marco Carianni, nonché autorità militari della provincia.

Al termine della celebrazione eucaristica, la bara è stata portata a spalla dagli amici del giovane floridiano. Vicino al feretro anche i due adolescenti tratti in salvo, accompagnati dai genitori. Alcuni coetanei hanno indossato una maglietta recante il volto di Vito Bugliarello e la scritta “Rimarrai sempre nei nostri cuori”.

Nella sua omelia, l’arcivescovo Lomanto ha detto: “Il generoso e supremo atto di Vito non viene dal caso, ma si fonda sulla sua maturità umana e cristiana, con cui è cresciuto nella sua famiglia. Il gesto altissimo di carità, che lo ha portato alla morte, non è un atto di eroismo isolato della sua vita che sopraggiunge improvvisamente, ma si iscrive nella ordinarietà dei suoi giorni fondati sull’ideale cristiano del dono e dell’altruismo, eredità di una famiglia cristiana che crede in Dio e nella carità fraterna”.

“Questo è il ritratto di Vito – ha aggiunto l’arcivescovo di Siracusa – che è emerso dall’incontro che ho avuto con la mamma catechista e il papà ministro della comunione, con la sorella, il parroco e gli amici che hanno avuto il privilegio di frequentarlo e conoscerlo: un figlio sempre presente in famiglia, un amico pronto a incoraggiare tutti, anche solo attraverso il suo sorriso semplice e penetrante. Un giovane di poche parole, ma di grande ascolto che ha saputo dare sostegno ai familiari e agli altri. Un uomo dall’animo nobile, che credeva alla fraternità universale: non riusciva ad accettare la presenza di tanto male nel mondo e si impegnava a seminare il bene nel luogo dove si trovava. Vito ha vissuto in pienezza la sua vita, porgendo a chi ne avesse bisogno la sua mano, quella mano che gli ha permesso di salvare la vita di altri due giovani. Questo è stato il movente che ha causato la sua morte: aiutare e salvare innanzitutto gli altri. Per questo i genitori e gli amici sono fieri di lui e ne danno bella testimonianza”.

“La sua vita, come quella di chi agisce per il bene, per la giustizia e per la verità – ha concluso monsignor Lomanto – non finisce con la morte, ma continua innanzitutto in Dio, e continua, poi, anche nelle persone di buona volontà che come lui hanno il coraggio di essere sognatori di un mondo più buono, più bello e più giusto”.


La Gazzetta Siracusana su facebook

LE CITTÀ DEL NETWORK

Copyright © 2023 La Gazzetta Siracusana.it
Testata editoriale iscritta al ROC con numero 25784
Direttore responsabile: Cecilia Casole
PF Editore di Forestiere Pietro - P. IVA 01864170897

Copyright © 2016/2023 PF Editore

In alto