AUGUSTA – 453 Migranti provenienti dall’Africa Sub Sahariana a bordo di nave Fenice della Marina Militare Italiana sono sbarcati al porto commerciale di Augusta. Con loro sono anche scesi dentro una bara 17 migranti. Ad accogliere i migranti c’erano le forze dell’ordine, la croce rossa, la protezione civile, personale di save the Children e dell’UNHCR che hanno dato supporto ai migranti scesi dalla nave. Le salme sono state portate all’ospedale di Lentini per le autopsie. Sulla vicenda la procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta anche per verificare come è avvenuta la morte di queste povere vittime. Intanto il gruppo interforze contro l’immigrazione clandestina coordinata dall’ispettore Parini sta indagando per accertare se nei barconi e nei gommoni vi sia stata la presenza di scafisti. In tre giorni il dispositivo Triton ha salvato 5500 persone. Da quando si apprende da fonti ben informate pare che i gommoni e i barconi subito dopo aver salvato i migranti siano stati distrutti ed affondati.
“Dal punto di vista del salvataggio – ha dichiarato il comandante di Nave Fenice tenente di vascello Claudia Di Paolo – non è stato complesso. Noi siamo stati coinvolti il 29 maggio in vari eventi di salvataggi in concorso con altri unità che erano impegnate in operazioni di pattugliamento. Quindi abbiamo effettuato un salvataggio di 86 migranti da un gommone e dallo stesso gommone abbiamo recuperato 17 salme”.
Salvatore Pappalardo