Augusta, tutti per il Gnl ma alcune voci “scettiche” su un deposito nel porto. Le interviste [Video]
SIRACUSA – Si stanno delineando in questi giorni posizioni diverse sull’ipotesi concreta di realizzazione di un deposito di Gnl (Gas naturale liquefatto) nel porto Megarese. Sono in corso di valutazione alcuni progetti di depositi Gnl nei porti di Rovigo, Napoli, Ravenna, Livorno, Oristano, Cagliari e il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, attraverso il progetto “Gainn4mos“, cofinanziato dalla Commissione europea a valere sui fondi Cef Trasporti, avrebbe individuato il porto “core” di Augusta quale sito per avviare la realizzazione di una rete di distribuzione e gestione di impianti di stoccaggio Gnl.
A margine di un convegno sul tema, tenuto questo pomeriggio nella sede di Confindustria Siracusa, dal titolo “Porto hub di Augusta: un deposito di Gnl a servizio del sistema marittimo”, con l’intervento di apertura del presidente Diego Bivona, è stato possibile raccogliere le dichiarazioni dei rappresentanti degli enti direttamente interessati dall’eventuale opera e di un fautore del fronte “scettico” nei confronti della sua realizzazione nel porto di Augusta.
Da una parte le certezze di Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale (Adsp di Augusta-Catania), che ha sottolineato proprio le peculiarità del Gnl in termini di “tutela dell’ambiente e sicurezza”, oltre che di risvolti occupazionali. L’Adsp ha avviato a dicembre, attraverso un avviso esplorativo di manifestazione di interesse con scadenza il 6 febbraio scorso, l’iter per l’eventuale realizzazione e gestione di un deposito di stoccaggio di Gnl nel porto di Augusta, mettendo a disposizione quale ubicazione il pontile consortile ad oggi non utilizzato all’altezza della raffineria di Augusta (anche se nell’avviso si specifica che l’Autorità “resta comunque aperta a valutare ulteriori e possibili collocazioni all’interno della propria circoscrizione territoriale“).
Collocazione su cui Legambiente Augusta, pur favorevole al Gnl, aveva già fatto sapere di nutrire perplessità, invocando un dibattito pubblico con le amministrazioni interessate, in particolare sugli aspetti relativi alla sicurezza, all’ubicazione, al dimensionamento. Una tesi rispetto alla quale il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, come ci ha riferito questo pomeriggio, si troverebbe “in linea”, sottolineando che non si parla di “attività di rigassificazione, certamente più pericolosa” e che “dire un no per principio significherebbe tagliare definitivamente fuori il porto di Augusta”.
Più netta la posizione assunta da don Palmiro Prisutto, sacerdote noto per le battaglie ambientaliste, presente a Siracusa, che ci ha riferito di essere “contrario al fatto che su questo territorio si insista a mettere quello che magari da altre parti non vogliono”, evidenziando il tema della sicurezza connesso alla sismicità del territorio. “Credo che tutti i pro e i contro di questa vicenda debbano essere valutati”, ha aggiunto.
Attraverso un comunicato stampa nel pomeriggio, è intervenuto sulla questione Davide Fazio, presidente di Unionports, cluster costituito un anno fa che include operatori dei porti di Augusta e Catania, asserendo che “fra non più di due decenni il gas raggiungerà, nel settore energetico, il petrolio, per cui questo tipo di infrastruttura localizzata in vari porti mediterranei farà la differenza nella competitività fra porti e, quindi, fra le economie dei territori”. “Ben venga – aggiunge Fazio – l’attenzione su salute e sicurezza, ma senza che ciò diventi strumento o alibi per smantellare l’economia e le prospettive di futuro dello stesso territorio”.
Ecco le interviste ad Annunziata, Di Pietro e don Prisutto.