“Banda dell’escavatore”, sette arrestati e tre denunciati fra Lentini e Francofonte
SIRACUSA – A conclusione di una complessa attività investigativa, nella notte appena trascorsa agenti della Polizia di Stato hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Siracusa nei confronti dei presunti componenti della “banda dell’escavatore”, a cominciare da cinque soggetti tra Lentini e Francofonte. Altre due persone, già detenute per altra causa, sono state successivamente raggiunte dalla medesima misura e, infine, altri tre soggetti sono stati denunciati con l’accusa di aver partecipato ad alcuni colpi.
L’indagine, condotta dagli investigatori del commissariato di Lentini, con il supporto della squadra mobile di Siracusa, sotto il coordinamento dalla Procura aretusea, ha consentito di individuare i soggetti ritenuti responsabili di rapina a mano armata e plurimi episodi di furti perpetrati mediante la tecnica delle “spaccate”, avvalendosi sistematicamente di escavatori e autocarri di provenienza furtiva, ai danni di attività commerciali, gioiellerie, istituti di credito e di uffici postali.
L’attività di indagine ha consentito di individuare nelle campagne di contrada Cannellazza, in territorio di Carlentini, la base operativa della “banda dell’escavatore”, scelta anche per le vie di fuga, ove presumibilmente venivano pianificate le attività criminali e occultati i mezzi poi impiegati per il compimento delle spaccate.
L’utilizzo dell’elicottero del reparto volo di Palermo e una serie di appostamenti nelle campagne di contrada Cannellazza hanno consentito agli agenti del commissariato di Lentini di rinvenire, in più circostanze, escavatori e camion rubati in danno di aziende locali, nonché parte del bottino asportato a Vizzini in occasione del furto in danno di alcuni istituti bancari.
Tra i vari membri della “banda”, vi sono abili conduttori di escavatori, capaci di portare in esecuzione l’azione furtiva in pochi minuti e prima che le forze dell’ordine potessero giungere in tempo utile per riuscire a intercettarli. È stato accertato dagli investigatori, inoltre, che i criminali avevano nella loro disponibilità armi e materiale esplodente, quest’ultimo impiegato per lo sfondamento degli sportelli Atm sottratti durante i colpi agli istituti bancari. Infatti, una volta asportati, riuscivano ad accedere ai contanti dei bancomat attraverso la tecnica della “marmotta”, cioè con un ordigno esplosivo che, una volta innescato, determina la detonazione della cassa.
Alla “banda dell’escavatore” vengono attribuiti sette colpi tra messi a segno e tentati, a partire dal 27 luglio scorso quando avrebbe tentato un furto con spaccata a una gioielleria di Lentini e, due giorni dopo, tentato la stessa azione nei confronti dell’ufficio postale di Pedagaggi (Carlentini).
L’8 agosto scorso, i componenti della “banda” avrebbero perpetrato una rapina a mano armata in un cantiere di Melilli e, nell’occasione, sono riusciti a rubare dei mezzi pesanti che hanno poi utilizzato per i successivi colpi con spaccata (vedi foto di copertina).
Il 28 agosto, è stato perpetrato un furto con spaccata ai danni di un distributore di benzina di Carlentini che avrebbe fruttato ai criminali 2.750 euro.
Il 16 settembre, la banda avrebbe consumato un furto presso un supermercato di Francofonte e il 19 ottobre un altro furto con spaccata in due istituti di credito di Vizzini.
L’ultimo colpo sarebbe il furto con spaccata ai danni di un istituto bancario di Scordia, da cui sono stati asportati 178.000 euro.