Covid, Sicilia in “arancione” dal 24 gennaio ma le regole cambiano solo per i non vaccinati


SIRACUSA – Il ministro della Salute, Roberto Speranza (nella foto di repertorio) ha firmato l’ordinanza con la quale la Sicilia da lunedì 24 gennaio passa in “arancione” insieme ad altre tre regioni: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. In provincia di Siracusa non cambierà sostanzialmente nulla, trovandosi già diciannove comuni su ventuno in “zona arancione” (ad eccezione dei meno popolosi Cassaro e Portopalo di Capo Passero) disposta con ordinanze del presidente della Regione siciliana efficaci fino al 26 gennaio.
Il governatore Nello Musumeci, nel primo pomeriggio, aveva anticipato: “Ci stiamo avvicinando verso la zona arancione, perché nonostante tutti gli sforzi fatti i reparti di Terapia intensiva sono pieni di persone non vaccinate che ci spingono verso questo colore”. Aveva poi sottolineato che i no vax “occupano al 77% le terapie intensive”.
A spingere verso la nuova misura restrittiva, a detta di Musumeci, la situazione nei reparti di terapia intensiva dove, secondo i dati diffusi ieri dall’Agenas, la Sicilia ha superato, sia pure di poco, il limite di guardia del 20%. Sopra la soglia di saturazione anche la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nelle aree mediche non critiche (36%). I dati dei ricoveri, tuttavia, sembrano essersi ormai stabilizzati.
Stando alla curva epidemiologica, la Sicilia sembra aver ormai raggiunto il picco di contagi, come confermato ieri anche dal commissario per l’emergenza Covid a Palermo Renato Costa, e nei prossimi giorni la curva dovrebbe cominciare lentamente a scendere. Una chiave di lettura confermata anche dall’ultimo bollettino quotidiano che segnala 7.418 nuovi casi di Covid rispetto ai quasi 8 mila di ieri, con il tasso di positività che scende dal 18,4% al 15,7%, mentre i pazienti in terapia intensiva sono 170, gli stessi di ieri.
Le restrizioni non riguardano vaccinati o guariti dal Covid, che ottengono il Green pass “rafforzato”, ma sono dirette ai non vaccinati. Ai sensi della normativa nazionale vigente, rimangono infatti aperte tutte le attività ma nei bar e nei ristoranti può entrare solo chi possiede il Green pass “rafforzato”. Per chi non lo possiede, ci sono ulteriori divieti rispetto alla “zona gialla” o “bianca”: non si può uscire dal proprio comune di residenza se non per motivi di “lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune”, non si può entrare nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Restano, invece, consentiti gli spostamenti da comuni di massimo 5.000 abitanti verso altri comuni, entro un raggio di 30 chilometri eccetto il capoluogo di provincia.