Elezioni provinciali in autunno, l’Ars approva il rinvio


SIRACUSA – L’Ars ha approvato la legge per il rinvio delle elezioni per le ex Province (nove Liberi consorzi e tre Città metropolitane) da giugno a un periodo compreso tra il 15 ottobre e il 15 dicembre prossimi, prorogando contestualmente gli attuali commissari. Quindi, tra le contestazioni in Aula sulle modalità di verifica del numero legale, non ci sarà la concomitanza con le elezioni amministrative, fissate per il 10 giugno.
Molto critico l’ex presidente della commissione Bilancio all’Ars, Vincenzo Vinciullo, sostenendo che il Parlamento siciliano rinuncerebbe, quindi, alle “proprie prerogative statutarie”.
Commenta l’altro aspetto della vicenda sulle ex Province, ovvero la tipologia di elezione a cui si andrà incontro: “Adesso, dobbiamo attendere la decisione della Corte costituzionale che, nel caso in cui dovesse dare ragione al Consiglio dei ministri, di fatto impedirebbe il ritorno della Democrazia nei nostri Enti, affidando le Province alle logiche spartitorie dei partiti o, comunque, di quello che rimane dei partiti e sottraendo al popolo la possibilità di scegliere i propri rappresentanti istituzionali”.
“E il tutto – prosegue Vinciullo – avviene in un momento in cui le Province sono “alla canna del gas”, in un momento in cui le Province avrebbero bisogno di Democrazia e guida certa per poterle amministrare, in un momento in cui tutto è affidato a commissari che, pur impegnandosi, non riescono a risolvere i problemi dei dipendenti che attendono, da mesi, il pagamento degli stipendi. La cosa più semplice che bisognava fare, anche perché così si era espressa la maggioranza che ha vinto le elezioni – conclude l’ex parlamentare regionale -, era quella di ritornare al voto e di dare la possibilità alla gente di scegliersi il proprio rappresentante”.