Floridia, celebrati in forma solenne i funerali del sottocapo della Marina militare, Francesco Garofalo


FLORIDIA – I floridiani si sono stretti attorno alla famiglia di Francesco Garofalo e alla moglie, deceduto mercoledì mattina in un incidente stradale alle porte di Siracusa. I funerali si sono svolti in Chiesa Madre e celebrati dall’Arciprete Antonino Loterzo e concelebrati dal Cappellano militare della Marina Militare Don Corrado Pantò e dai sacerdoti Ambrogio Giuffrida, Lorenzo Russo e Francesco Mangiafico.
La salma, avvolta dal tricolore, del militare della Marina Militare portato a spalla dai fratelli, dai cognati e dagli amici è stato accolto da un picchetto militare che ha reso gli onori militari a Francesco Garofalo. Al rito funebre erano presenti il Contrammiraglio Andrea Cottini Comandante di Marisicilia, il comandante del Reggimento San Marco Contrammiraglio Cesare Bruno Petragnani, il sindaco di Floridia Gianni Limoli, il comandante della Polizia Municipale Alderuccio, il presidente del Consiglio Comunale in rappresentanza di tutto il consiglio comunale. Presenti pure i colleghi di Francesco Garofalo e gli amici che si sono, come abbiamo già scritto, stretti attorno ai familiari del povero Francesco.
L’arciprete Antonino Loterzo ha detto: “Tutta la comunità parrocchiale, cittadina si radunano in questo momento così triste attorno alla famiglia. La presenza così numerosa, così raccolta, coì attenta dice di più di ogni parola. Paolo è perseguitato – prosegue nell’omelia Padre Loterzo – l’hanno condotto nella fortezza perché il comandante romano teme che la gente lo possa linciare. Lo fanno scendere perché possa avere modo di difendersi. Paolo si trova lì soltanto perché tutti dicono che Gesù di Nazareth è morto Paolo dice <<non è vero era morto ma è risorto>>. Nell’ultima pagina del Vangelo di Giovanni Gesù risorto si manifesta ai discepoli pranza con loro. Allora fratelli e sorelle guardate come è bello vedere che nella nostra vita sperimentiamo la contraddizione, sperimentiamo un amore, un entusiasmo, la generosità accompagnata da fragilità, debolezze. Noi siamo vita perché il Signore ha pronunciato il nostro nome. C’è una chiamata costante al ministero, al servizio, alla vita militare, al servizio per lo Stato, alla dimensione politico-sociale. Arriva l’ultima chiamata quella della condivisione della pienezza del Signore risorto”.
Dopo la lettura da parte di un ufficiale della Marina Militare della Preghiera del Marinaio al suono del silenzio sono stati resi gli onori al sottocapo Francesco Garofalo. La bara portata a spalla per la via Archimede è salutata con un grande applauso.