Floridia, inaugurata la sede dell’associazione antiracket “Nuccio Sortino”
FLORIDIA – È stata inaugurata questa mattina la sede locale dell’Associazione Antiracket Floridia-Solarino “Nuccio Sortino”. Alla Cerimonia di inaugurazione erano presenti il Presidente della Federazione Nazionale Antiracket (FAI) Tano Grasso, il prefetto Annapaola Porzio, commissario straordinario nazionale antiracket, il prefetto di Siracusa Luigi Pizzi, il coordinatore provinciale della FAI Paolo Caligiore, il presidente della locale associazione Giovanni Destefano, i sindaci di Floridia e Solarino Gianni Limoli e Sebastiano Scorpo. Erano presenti pure Il Questore di Siracusa, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, i comandati delle Polizie Municipali di Floridia e Solarino e il sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa dott. Dragonetti, i consiglieri comunali Bonanno, Vassallo, Di Mauro, Tralongo e l’assessore Giarratana. La sede dell’Associazione Antiracket è stata intitolata al panificatore Nuccio Sortino ucciso nella notte tra il 9 e il 10 settembre del 2016. Da sottolineare che la sede della associazione antiracket è un bene confiscato alla mafia. Alla cerimonia erano presenti pure i figli di Nuccio Sortino, Angelo e Nunziatina (Nancy). Prima degli interventi è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Nuccio Sortino. L’iter per l’assegnazione della sede alla FAI era iniziata nella passata legislatura dal Sindaco Scalorino e poi portata a soluzione dall’attuale amministrazione.
Sull’inaugurazione della sede antiracket il coordinatore provinciale della FAI Paolo Caligiore dichiara: “E’ un segnale che diamo a Floridia e Solarino. È un aiuto in più che diamo ai commercianti ed è una sede su un bene confiscato grazie anche alla collaborazione delle amministrazioni. Quindi ci è sembrato doveroso dedicarla a Nuccio Sortino che era tra l’altro uno dei fondatori di questa associazione. L’associazione è una buona associazione e quindi chi ha bisogno può contattarla e noi saremo sempre a fianco degli imprenditori che denunciano”. In merito alle denunce nella nostra provincia Paolo Caligiore risponde: “Le denunce sono sempre poche perché c’è questa sorta di non denuncia nel senso che lasciando scorrere le cose vediamo come va a finire. Va a finire sempre male perché diventi succube di quelle persone che ti chiedono il pizzo. Nel momento in cui decidono che tu non debba essere il proprietario della tua attività non sarai il più il proprietario della tua attività. Nel momento in cui ti dicono che devi vendere della merce di dubbia provenienza dovrai farlo. Io penso che un imprenditore sceglie di fare l’imprenditore perché ha la libertà di poter far l’imprenditore. Se cedono a certi ricatti non sono più liberi. Noi ci stiamo muovendo in tutti i modi – aggiunge Caligiore – sia come varie associazioni che esistono, sia per le iniziative che facciamo. Quella di oggi è un’iniziativa importante perché diamo un segnale sul territorio. Diamo la possibilità a chi vuole liberarsi di questa imposizione non dovuta di poterlo fare. Noi ci siamo”.
Tano Grasso presidente della FAI: “La vicenda di Nuccio Sortino noi l’abbiamo vissuta con grande dolore, con grande sofferenza. Sortino era uno dei soci fondatori dell’associazione. Il suo omicidio è una cosa che ci ha colpito tutti direttamente tant’è che oggi continuiamo ad essere vicini ai familiari, anzi ci fa piacere che i figli siano qui fra di noi. Evidentemente una struttura di una associazione antiracket in questo territorio è un punto di riferimento per gli operatori economici, uno strumento di autogestione per stabilire rapporti di collaborazione con le forze di Polizia. Qui noi aiutiamo a vincere questa paura perché la paura si vince quando si condivide l’esperienza, quando si è assieme con altre persone e l’esperienza poco a poco svanisce e si attenua. Dopo tanti anni – afferma Tano Grasso – sono quasi 30 di storia del movimento le denunce sono poche. Prima non c’erano oggi ci sono ma comunque sono assolutamente poche rispetto alla dimensione del fenomeno”.
Annapaola Porzio commissario straordinario nazionale antiracket: “l’emozione di inaugurare una nuova sede di un’associazione antiracket e antiusura è molto grande. Non parimenti gande è la contentezza per le denunce. Perché le denunce in tutto il Paese non sono importanti come dovrebbero essere. Stiamo lavorando proprio per questo insieme alle associazioni che devono naturalmente più pervasive nel tessuto sociale dei luoghi dove operano sapendo nella consapevolezza che noi siamo con loro”.
Per quanto riguarda i dati delle denunce in provincia di Siracusa il prefetto Luigi Pizzi ci ha dichiarato: “Ma i dati numerici non sono particolarmente indicativi in quanto sono piuttosto contenuti come avviene in tante parti delle province d’Italia. Sono fenomeni purtroppo in gran parte sommersi quindi occorre questa attività di sensibilizzazione e di convincimento alla denuncia e quindi l’attività deve essere soprattutto oltre che di repressione ma di prevenzione e di creazione di una cultura della collaborazione. Questo viene svolto dalle forze di Polizia questo lavoro che hanno anche dei pool investigativi ed è importantissimo che venga fatto però in questa attività è importante anche il concorso di tutte le componenti della società”.
“La questione della prevenzione – dichiara il sindaco Gianni Limoli – è ancora più importante sul territorio. Cioè la prevenzione che fanno queste associazioni fanno in virtù della cultura della legalità. Loro fanno durante l’anno fanno questo tipo di propaganda sul nostro territorio. Chiamare attorno a questa associazione tutti i nostri esercenti, tutti coloro i quali hanno la possibilità di venire e di compararsi a questa associazione. Dà la possibilità di avvicinarsi e quindi di creare una barriera importante contro la malavita che disgraziatamente in un momento così grave dal punto di vista economico diventa un humus per poter progredire aumentando la propria attività criminosa nei riguardi persone che ancora continuano a lavorare e a sforzarsi di restare sul territorio”.
Il sindaco di Solarino Sebastiano Scorpo dichiara: “Io credo che un po’ tutti dovremmo sforzarci perché la cultura della legalità da buoni cittadini dovremmo insegnarla ai figli per portarla avanti. La cultura della legalità in un paese come l’Italia all’interno dell’Europa siamo in una posizione scadente rispetto agli altri paesi”.