Floridia, incontro sulla legalità all’istituto comprensivo “Quasimodo”

Floridia – Si torna a parlare di legalità all’Istituto comprensivo “S. Quasimodo” di Floridia con l’Associazione Libera Siracusa. Stamane gli alunni della scuola primaria ed i loro genitori hanno incontrato nell’aula magna della sede centrale Giovanna Raiti, sorella del giovane carabiniere Salvatore Raiti, ucciso dalla mafia 34 anni fa durante il servizio di trasporto di un detenuto. “L’incontro – ha dichiarato con soddisfazione il dirigente scolastico prof. Salvatore Cantone – è il primo appuntamento di una lunga serie, che si terrà nell’ambito del progetto sulla legalità “Contro le mafie progettiamo a colori”, con l’intento di coinvolgere gli studenti già dalla scuola primaria nella lotta alla legalità. Il progetto è portato avanti dalla rete di scuole “Graziella Campagna”, formata dalla stessa scuola Quasimodo ed altre 5 scuole di Siracusa ed Augusta”. Giovanna Raiti è stata accolta calorosamente dagli alunni che hanno intonato in coro la canzone “ Pensa” di Fabrizio Moro per dire con chiarezza no a tutte le mafie. La referente provinciale dell’Associazione Libera ha raccontato la sua esperienza di vita e soprattutto il grande dolore provato per la perdita del fratello Salvatore, medaglia d’oro al valore civile, barbaramente assassinato nella strage della circonvallazione di Palermo il 16 giugno del 1982. Durante l’incontro sono state affrontate diverse tematiche, dal rispetto e valore per la famiglia, alla dilagante corruzione e illegalità che pervade la società attuale, al ruolo che ha avuto e che continua ad avere la mafia nel territorio. Giovanna Raiti, con grinta e semplicità, ha entusiasmato tutta la giovanissima platea, manifestando come il suo impegno sociale prende il via soprattutto dalle scuole per costruire e rafforzare la coscienza antimafia in Sicilia e in tutto il Paese. Rifacendosi a testimonianze di esperienze educativo-didattiche del territorio siciliano ha incoraggiato gli alunni al rispetto delle regole, alla legalità come soluzione vincente per costruire una società più giusta, fondata sull’amore e non sulla violenza e la sopraffazione. “Vestiamoci con un abito scomodo, come Falcone e Borsellino,- ha sottolineato l’attivista di Libera – ma adatto a chi vuole fare tanto. Iniziamo da oggi a essere liberi e a lottare contro tutte le mafie”.