Con il recente sequestro di ben 96 nasse abusivamente calate in mare nelle acque dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, a mettere in pericolo sia la sicurezza della navigazione che la salvaguardia della fauna ittica soggetta a particolare tutela, e il successivo rinvenimento e sequestro di un palangaro di circa 100 ami, calato a mare sempre nella stessa zona, non accenna a calare l’attenzione della locale Capitaneria di porto in difesa dell’oasi marina siracusana, purtroppo sempre meta dei bracconieri del mare.
In successione gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato anche una rete di circa mille metri rinvenuta in prossimità dell’imboccatura del Porto Grande. Altro elemento di pericolo per le imbarcazioni in transito.
<<Non possiamo che rivolgere un plauso all’impegno dimostrato dagli uomini della Capitaneria di porto di Siracusa – affermano il presidente e la direttrice dell’Amp del Plemmirio, rispettivamente Sebastiano Romano e Rosalba Rizza – in un momento di grande fermento delle attività diportistiche e balneari, l’autorità marittima, pur in mezzo alle difficoltà congiunturali economiche che non risparmiano nessuna istituzione, oltre quelle notoriamente legate ai fenomeni immigratori, sta regalando un grande segnale di attenzione all’area marina. E’ necessario non abbassare mai la guardia e la nostra quotidiana attività di salvaguardia e valorizzazione della riserva marina sarebbe vana senza la stretta e speciale collaborazione con la Capitaneria di porto cui compete il coordinamento e la guida di tutte le operazioni di controllo in mare>>.