Lukoil, sindacato si divide su mobilitazione del 18 novembre. Cgil e Cisl per corteo a Siracusa, Uil per Roma


SIRACUSA – “Abbiamo accolto con cauto ottimismo la convocazione del tavolo tecnico al Mise, ma la nostra mobilitazione poggia su una piattaforma più ampia dove la vicenda Lukoil è solo una parte. Il 18 novembre resta la data scelta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per accendere i riflettori sull’intera economia di questa provincia”. Così i segretari generali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi, nonostante la convocazione delle parti sociali arrivata dal Mimit (ex Mise) proprio per il 18 novembre, ribadiscono la decisione già espressa il 7 novembre da tutte e tre le sigle del sindacato confederale, da cui adesso però si smarca la Uil.
Per la mobilitazione del prossimo venerdì, il programma annunciato prevede la partenza del corteo alle ore 9 da piazzale Marconi per procedere lungo corso Umberto e corso Matteotti, raggiungendo piazza Archimede, sede della Prefettura di Siracusa.
“Il nostro non è uno sciopero “contro”, ma una mobilitazione “per” – sottolineano ancora i due segretari – e auspichiamo un ripensamento della Uil nelle prossime ore affinché l’unità sindacale resti valore imprescindibile per la salvaguardia del lavoro e di tutti i lavoratori. Abbiamo più volte ribadito, già dall’inizio, che la decisione di tornare in piazza è stata presa unitariamente dopo un’attenta analisi dello scenario complessivo di questo territorio. La vicenda Lukoil e la spada di Damocle del depuratore Ias, sono pezzi di un mosaico economico ben più articolato – aggiungono ancora Alosi e Carasi – C’è la consapevolezza piena di dover intervenire sulle politiche industriali per garantire quella transizione energetica che significherebbe futuro certo per il nostro polo industriale. Un futuro che garantirebbe ancora quell’ampia fetta di Pil provinciale che si riversa anche su tutti gli altri settori produttivi”.
“Non è secondario, infatti, che alla mobilitazione abbiano aderito tutte le associazioni datoriali, la Chiesa, partiti e movimenti, la Scuola, sindaci e istituzioni – ricordano ancora i segretari generali – È il momento di costruire insieme il futuro; farlo in maniera responsabile e consapevole per evitare il default di questa provincia. Per questo resta confermato il programma di venerdì prossimo – concludono Alosi e Carasi – che vedrà la Cgil e la Cisl mobilitarsi insieme a tutti i lavoratori dell’area industriale e di tutte le altre categorie che stanno sostenendo con forza l’iniziativa confederale”.
Di diverso avviso è però la Uil. “Per noi, la vertenza Lukoil e le prospettive del polo petrolchimico siracusano sono vitali. Da esse dipendono la sopravvivenza occupazionale e sociale non solo di una provincia, ma dell’intera regione. Lo abbiamo sempre affermato, abbiamo sempre agito di conseguenza. E continueremo a farlo con determinazione e senso di responsabilità, modulando ogni strumento di proposta e di protesta in funzione dell’interesse esclusivo dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutte le comunità coinvolte. Non escludiamo in futuro il ricorso allo sciopero generale, come soluzione estrema, ma riteniamo che attualmente siano più utili altre forme di mobilitazione in considerazione della convocazione delle parti sociali disposta dal ministro dello Sviluppo economico per venerdì 18”. Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, insieme con i segretari generali siracusani delle organizzazioni di categoria Uiltec, Uilm, Feneal, Uiltucs e Uiltrasporti Seby Accolla, Giorgio Miozzi, Severina Corallo, Anna Floridia e Silvio Balsamo.
Gli esponenti della Uil aggiungono: “Rispettiamo la decisione delle strutture territoriali di Cgil e Cisl che, pur sapendo del nostro invito a tenere in debita considerazione la novità rappresentata dalla convocazione in sede ministeriale, hanno scelto di confermare lo sciopero del settore industria per il 18 con corteo a Siracusa. Noi non siamo d’accordo e ribadiamo per quel giorno, nel corso della riunione, la necessità di un presidio dinanzi al Ministero in modo da far sentire e vedere la presenza dei veri protagonisti: i lavoratori di Lukoil e del petrolchimico siracusano. Questa è una vertenza di rilievo nazionale. Merita, quindi, di oltrepassare i confini territoriali e raggiungere i luoghi delle istituzioni politiche perché a esse spetta offrire soluzioni concrete e immediate rispondendo anche alle nostre richieste di intervento della Sace e di nazionalizzazione”.
“Il sindacato siracusano – concludono Lionti, Accolla, Miozzi, Corallo, Floridia e Balsamo – ha sempre condotto battaglie importanti in difesa dell’area industriale nel segno dell’unità e dell’autonomia, orgoglioso della propria storia. Della propria identità. Non ci convince, quindi, che Cgil e Cisl chiedano il coinvolgimento delle controparti datoriali. Auspichiamo, allora, un ripensamento di Cgil e Cisl mentre annunciamo per il 18 un presidio di fronte al Ministero dello Sviluppo in attesa di conoscere gli esiti del confronto, a seguito del quale decideremo come proseguire con le iniziative che auspichiamo possano essere unitarie. Per tutelare il diritto al presente e al futuro delle persone e del territorio”.