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Mega impianto fotovoltaico a Cavadonna, “no” anche dalla Giunta di Siracusa dopo quello di Canicattini Bagni

SIRACUSA – La giunta comunale di Siracusa stamattina ha approvato un atto di indirizzo contro la realizzazione di un impianto fotovoltaico con tecnologia di inseguimento monoassiale da 67,421 megawatt di potenza massima. L’infrastruttura, di tipo industriale proposta dalla Lindo srl di Roma, dovrebbe nascere in località Cavadonna su un’area che abbraccia anche i comuni di Canicattini Bagni e Noto ed è attualmente alla Regione per il procedimento unico di valutazione di impatto ambientale (Via).

L’area interessata è si oltre un milione di metri quadrati (esattamente 1.129.777) di cui 512 mila 836 nel territorio comunale del capoluogo aretuseo. Più ampia quella che interessa Canicattini Bagni, che si è già espresso negativamente nei giorni scorsi con un atto di indirizzo della Giunta approvato all’unanimità dal Consiglio comunale. La richiesta di parere da parte della Regione passa adesso al Consiglio comunale di Siracusa, a cui spetta la decisione finale.

“Abbiamo espresso il nostro indirizzo politico – ha detto l’assessore Giusy Genovesi, che che guida il settore Territorio – ad un intervento che non rispetta l’alto valore paesaggistico del sito in cui dovrebbe sorgere e non rispetta le finalità che ci auspichiamo di portare avanti con la nostra azione politica. L’impianto, inoltre, non è coerente con i principi dell’istituendo parco nazionale degli Iblei  e neppure con la Carta dei comuni custodi della macchia mediterranea di cui Siracusa è ente firmatario dal 2016. Confidiamo ora nella deliberazione del consiglio comunale affinché, come avvenuto a Canicattini Bagni e come espresso anche dal Libero consorzio di comuni, dica no a questo nuovo insostenibile intervento industriale. Il paesaggio siciliano – conclude l’assessore Genovesi – è un unicum, apprezzato da sempre dai viaggiatori di tutto il mondo ed anche per questo ne va tutelata l’immagine in quanto essa stessa essenza del luogo”.

“La Giunta ha valutato che l’impianto, visibile anche dalla città – rende noto l’assessore Genovesi – avrebbe un impatto ambientale negativo anche perché comporterebbe l’estirpazione di circa 1.600 piante tra le quali carrubi e olivi. L’area, per altro censita dalla Regione per le sue caratteristiche naturalistiche di macchia mediterranea, secondo la Giunta sarebbe compatibile solo con progetti rispettosi dell’ambiente e dalla vocazione agricola “secondo i principi di tutela e valorizzazione dei caratteri tipici ed unici del luogo”.

(Foto generica)


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