Noto, aumento Tari non è più valido: Bonfanti spiega cosa è accaduto
NOTO – Si ritorna alle tariffe dell’anno precedente a Noto, dove l’amministrazione comunale a settembre aveva approvato l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti. L’aumento della tassa non è più valido, almeno per quest’anno. I netini dovranno pagare facendo riferimento al costo del 2015 e non a quello del 2016. Ad annunciarlo è proprio il Comune di Noto, che ha ricevuto diverse lamentele da parte di cittadini e movimenti politici locali.
“Non è un passo indietro – precisa Corrado Bonfanti, sindaco di Noto – Il piano finanziario che è stato deliberato con la delibera del 9 settembre, contenente l’aumento delle tariffe, rappresenta il reale costo della raccolta rifiuti del 2016. Occorre deliberare le tariffe prima del bilancio di previsione e noi abbiamo fatto proprio questo. Ma c’è una sentenza che dà come perentorio il termine previsto dalla legge per la delibera delle tariffe in relazione dell’approvazione del bilancio di previsione. Nel dettaglio, il termine a cui si fa riferimento è scaduto, perché non è di fatto quello dell’approvazione, ma quello previsto dalla legge. Per cui si applica la tariffa dell’anno precedente”.
“L’attuale previsione è stata rinviata all’anno prossimo – spiega il sindaco Bonfanti – ma è comunque un costo che noi sosteniamo. La gente pagherà per il 2016 di meno, perché il costo della tassa sui rifiuti del 2016 era superiore a quello del 2015 di circa 400 mila euro. Ma è pur sempre un costo che la collettività dovrà affrontare”.
Eppure qualcuno tra i netini aveva già pagato una parte dell’importo o, addirittura, l’intero costo della Tari per il 2016. Il primo cittadino di Noto spiega cosa è accaduto e quali saranno le conseguenze per chi ha già pagato interamente la tassa.
“Se il costo della Tari fosse stato inferiore a quello del 2015 – sostiene il Sindaco – oggi si pagherebbe di più. Ma, in questo caso, è tutto disciplinato da una legge statale. Questa è la volontà dell’amministrazione e mia di non voler porgere il fianco a eventuali ricorsi o situazioni, che metterebbero in difficoltà anche i cittadini. È stato chiesto di rivedere la delibera e io ho preferito intervenire”.
“Con i bollettini che abbiamo inviato – conclude – è stato richiesto il pagamento in quattro rate o in un’unica soluzione. Coloro i quali avranno pagato in un’unica soluzione, per la differenza potranno richiedere il rimborso. Noi la rimborseremo”.