Pachino, maltrattamenti in famiglia, arrestato un 30enne


PACHINO – Ieri, Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di P.S. di Pachino, hanno arrestato un giovane, classe 1988, già noto alle forze di Polizia, con l’accusa di estorsione e maltrattamenti continuati negli anni nei confronti dei genitori.
Le violenze, le aggressioni e le continue richieste di denaro erano iniziate già nell’anno 2006, ma solo nel dicembre 2017 i genitori, ormai esausti ed impauriti, decidevano di denunciare per la prima volta il figlio.
Ieri, dopo l’ennesima richiesta estorsiva di danaro e le minacce di morte, l’ultima denuncia spalancava le porte del carcere al figlio aguzzino.
Protagonista di questa vicenda è un giovane disoccupato con problemi di tossicodipendenza il quale, come già altre volte, ieri, alle prime luci dell’alba, pretendeva del danaro, verosimilmente per acquistare della sostanza stupefacente. I genitori, che durante la notte erano costretti a chiudersi a chiave in camera da letto per paura di essere aggrediti nel sonno, non cedevano all’ennesima richiesta estorsiva e, pochi minuti dopo, tra urli, insulti e minacce di morte, il giovane esigeva di raggiungere un accordo con i familiari, e cioè di essere mantenuto quotidianamente con del danaro destinato alla soddisfazione dei suoi vizi, ovvero sigarette, caffè al bar e anche lo stupefacente.
Il padre del ragazzo, esasperato si recava presso gli uffici del Commissariato di Polizia raccontando i fatti e chiedendo disperatamente aiuto. L’uomo, che aveva lasciato la moglie da sola, faceva rientro a casa ove veniva aggredito dal figlio e minacciato di morte se non gli avesse dato il danaro, in questo frangente sopraggiungevano gli Agenti del Commissariato che bloccavano l’esagitato mentre questi aveva afferrato al collo il padre.
Pertanto, a seguito dell’ennesimo atto di violenza nei confronti dei familiari che a causa di tale condotta oramai vivevano in uno stato di perenne ansia e paura, gli agenti procedevano all’arresto del giovane che è stato accompagnato nel carcere di Cavadonna.