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Pachino, Picchia e minaccia la compagna. Lei lo lascia ma lui la perseguita: manda carcasse d’animali e incendia auto

Avrebbe offeso e minacciato, anche per futili motivi, la donna con cui aveva una relazione sentimentale. Da subito si era distinto per l’indole particolarmente violenta e autoritaria che spesso si traduceva in offese e minacce anche per futili motivi. La gelosia presto degenerava anche in aggressioni fisiche giustificate per presunte mancanze della donna nei suoi riguardi.
Nella giornata di ieri, agenti della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di Pachino hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei riguardi di Renato Boager (classe 1965), residente a Pachino, per il reato di atti persecutori, detenzione e porto illegale di armi da sparo, danneggiamento aggravato.
L’ordinanza, disposta dal Gip del Tribunale di Siracusa, è l’atto finale di una complessa attività investigativa eseguita dagli Agenti e coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa ed iniziata nell’agosto 2014.
La vittima riferiva delle continue violenze subite durante una relazione sentimentale avuta con Boager a partire dal 2012.
Alla fine dell’agosto 2012, la donna veniva percossa con violenza dall’uomo solo perché aveva tentato di mettersi in contatto telefonico coi figli avuti da una precedente relazione. In quell’occasione la vittima troncava definitivamente ogni frequentazione con l’uomo. Da quel momento, l’attività persecutoria cresceva d’intensità sconfinando in veri e propri atti intimidatori consistenti in annunci funebri lasciati sugli infissi dell’abitazione, lettere anonime, carcasse di animali recapitate all’ingresso del domicilio, incendi di autovetture in uso a persone legate da relazione affettiva alla donna, esplosione di colpi di arma da fuoco.

L’escalation di episodi violenti, susseguitisi nel corso del 2013, raggiungeva il suo culmine nel mese di luglio 2014 quando, dopo aver rischiato di investire con l’auto il figlio della donna, per l’ennesima volta, l’aggrediva verbalmente minacciandola e chiedendole con insistenza la restituzione di somme di denaro spese durante la loro relazione. A tale episodio, seguiva l’incendio dell’auto del padre della donna, colpevole d’esser intervenuto in difesa della figlia.

La pericolosità criminale dell’arrestato, confermata da trascorsi criminali di notevole rilevanza, veniva rappresentata con dettagliata informativa alla Procura di Siracusa che all’esito delle attività di indagine , richiedeva l’applicazione urgente della misura cautelare degli arresti domiciliari poi effettivamente disposta dal Gip con apposita ordinanza, sussistendo gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione della condotta delittuosa, mettendo così fine alla scia di violenza nei confronti della donna.


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