Cronaca

Pachino, salvato un minorenne dal gioco mortale “Blue whale”

PACHINO – Si sono concluse positivamente le indagini svolte dal personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Pachino, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, che da alcuni mesi stava monitorando un caso di “Blue whale”, (un gioco di adescamento online che prevede cinquanta prove di autolesionismo e di istigazione al suicidio), il cui percorso era stato intrapreso da un minore. Alla Polizia di Stato, infatti, si erano rivolti i genitori e i nonni del giovane che avevano riscontrato, negli ultimi tempi, la profonda irrequietezza del ragazzo, nonché strani comportamenti ed una aggressività nei confronti dei familiari mai rilevata in precedenza.

Le indagini del Commissariato hanno svelato come il minore, plagiato dalla triste moda del momento in auge tra i giovanissimi, avesse intrapreso il percorso del gioco online che prevede una serie di prove susseguenti, scandite da soggetti terzi denominati “curatori” che, attuate in un limitato periodo di tempo, possono portare i giovani fino al suicidio. In particolare, è stato accertato che il ragazzo aveva già attuato le prime due prove del gioco, e precisamente quella di incidere con una lametta il disegno di una balena sul braccio e la successiva, consistente nello svegliarsi in piena notte e seguire, sul canale Youtube, video dai contenuti psichedelici e horror.

Tale circostanza, rilevata dai familiari allarmati dai risvegli inusuali del figlio, durante la notte, li aveva portati a segnalare i fatti in Commissariato. Fortunatamente, l’intervento della Polizia di Stato e l’attenzione della Procura verso il fenomeno hanno consentito di interrompere tale sequenza.

Le indagini hanno svelato che il minorenne aveva intrapreso il percorso delle prove previste dal gioco per un momento di grande depressione, dovuto ad una crisi di identità e una contestuale delusione amorosa. Il pm dott. Palmieri aveva disposto che il caso venisse seguito da una psicologa, che è riuscita a comprendere come, seppur mai contattato dagli organizzatori o da loro emissari, il minore avesse intrapreso il pericoloso gioco, seguendone le regole e le prove da sostenere, rivelate su internet. Identica ricostruzione portata avanti dalla Polizia, che infatti ha escluso che il giovane fosse stato adescato dalla rete, avendo scelto in piena autonomia, quel gioco mortale. Le indagini, dunque, hanno chiarito il quadro, anche grazie alle testimonianze dei parenti e di alcuni coetanei del minore.

Altresì, il movente di tale gesto è stato spiegato dal rinvenimento, presso l’abitazione del minore, di uno scritto in cui manifestava un malessere di vita particolarmente profondo, che oggi pare decisamente superato grazie al coraggio dei genitori che hanno consentito alla Polizia di Pachino e alla Procura di Siracusa di intervenire tempestivamente.

(foto di repertorio)


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