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Petrolchimico Siracusa, Confindustria condivide appello Cgil: “Necessaria mobilitazione generale per salvarlo”

SIRACUSA – “Andiamo verso una mobilitazione generale, dobbiamo salvare il nostro polo industriale”. Questa il monito sulla crisi del petrolchimico siracusano da parte del presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, in linea con le preoccupazioni espresse in questi mesi dal fronte sindacale.

“Mi sembra di rivivere il periodo del progetto del rigassificatore di Ionio Gas, che sappiamo tutti come è finito per le fandonie di pochi, nel silenzio del territorio”, premette Bivona in una nota stampa diramata questo pomeriggio. “All’epoca era in ballo un investimento che avrebbe dato ulteriore impulso alla nostro polo industriale e che, alla luce dei fatti, oggi sarebbe stato più che mai necessario – prosegue – Ma oggi è in discussione la vita dell’intero polo industriale e non dobbiamo fare l’errore di lasciare sole le aziende. Come dice il segretario della Cgil Roberto Alosi, di cui ho apprezzato e condivido l’appello per un’azione comune unitaria, non staremo a guardare. È necessaria una mobilitazione generale sin quando non verranno date certezze sul futuro della nostra economia”.

Poi il presidente degli industriali siracusani torna, pur senza menzionarla, sulla vicenda Isab-Lukoil. “A questo punto siamo tutti consapevoli – continua Bivona – la politica, la società civile, le imprese, le associazioni di categoria, il mondo del lavoro e le istituzioni, degli effetti che taluni provvedimenti governativi, conseguenti al conflitto russo-ucraino, arrecheranno al polo energetico tra i più importanti del Paese: vanno prese subito in considerazione misure straordinarie e risolutive da parte del Governo nazionale, in sintonia con le imprese, per evitare una crisi sociale irreversibile, senza paragoni. È altresì cruciale l’unità dell’Europa nel fronteggiare gli impatti della guerra e delle sanzioni. Come ho già avuto modo di dire in altre sedi, le imprese sono al fianco del Governo e dell’Europa, ma occorre approntare gli strumenti adeguati per far sì che non venga distrutto tutto o in parte il nostro tessuto produttivo”.

“Va necessariamente rimodulato – conclude il presidente di Confindustria Siracusa – un Pnrr che non ha preso in considerazione le imprese energivore o vanno trovati fondi ad hoc: le nostre aziende dovranno farsi carico, con adeguati accompagnamenti, di trasformazioni epocali per mantenersi in piedi”.


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