Teatro “Tina di Lorenzo” pieno con pubblico attento e partecipe alle prime due proposte del Collettivo FrameOff ovvero i documentari della Playmaker Produzioni di Palermo.
Quattro i registi che hanno firmato le due opere: “Giuliana Saladino. Come scrive una donna” e “Loro della munnizza”.
Prima delle proiezioni i saluti di FrameOff con Francesco Di Martino, Giuseppe Portuesi e Francesco Valvo, quest’ultimo ha così presentato la Rassegna:
“Ringrazio l’Amministrazione Comunale, tutti i componenti dello staff perché quanto iniziato quasi per gioco oggi è diventata una realtà apprezzata ed attesa dal pubblico”.
Gli ha fatto eco Giuseppe Portuesi nella soddisfazione di aver varato questa prima edizione ancora più strutturata e ricca di novità.
Come i workshop presentati da Francesco Di Martino, che partiranno lunedì nella sala Dante, e che ha inoltre citato nei ringraziamenti la Fondazione Teatro per la collaborazione.
Poi si è entrati nel vivo della Rassegna e per rompere il ghiaccio subito una storia tutta Siciliana grazie a Giuliana Saladino, scrittrice e giornalista, ed al documentario a lei dedicato dove si è proposto un vero e proprio tuffo nel passato tra le immagini del tempo, la fine della Seconda Guerra Mondiale, e le parole della cronaca giornalistica di Giuliana Saladino.
50 anni di storia di Palermo e di tutta la Sicilia, un ritratto in cui la realtà della nostra Isola, dall’immediato dopoguerra alla strage di Capaci, si interseca con quella familiare e personale della donna, madre e nonna.
Bravura nella ricerca documentaristica e nell’esposizione mista tra filmati del tempo, e le foto degli album di famiglia, alle testimonianze di oggi, alla proposta di disegni animati accattivanti e fedeli nello stesso tempo.
Alla fine applausi scroscianti per uno dei quattro registi, Gianluca Donati, e la produttrice Chiara Scardamaglia, presenti in Teatro.
Ricordiamo che i due documentari sono firmati oltre che da Gianluca Donati, Marco Battaglia, Laura Schimmenti e Andrea Zulini.
Nel dibattito seguito si è poi parlato anche del libro “Romanzo civile”, scritto dalla Saladino e pubblicato postumo dalle figlie. Diverse le curiosità per far emergere altri particolari della straordinaria figura di questa donna, intellettuale ma attenta, molto attenta all’attualità dei suoi tempi.
Nel secondo documentario “Loro della munnizza” i quattro registi ci mostrano attraverso le vicende dei cenciaioli palermitani, un nuovo modo di leggere l’emergenza rifiuti, e non solo in Sicilia.
Aver seguito questi uomini, che portano avanti tradizioni antiche, antesignane della più moderna raccolta differenziata, ha consentito di entrare nel meccanismo dello smaltimento dei rifiuti da un’angolazione diversa.
Nuda e cruda come tutti i report di questi anni non avevamo mai fatto.
Al ritorno della luce in sala immancabile il dibattito con al centro la questione spazzatura, la prima curiosità sottoposta al regista ed alla produttrice è stata quella di capire oggi la situazione qual è:
“Non siamo in emergenza ma i cenciaioli non lavorano più. Dobbiamo dire che le teorie esposte da questi lavoratori, su addirittura un’emergenza creata proprio ad hoc, per spingere l’opinione pubblica a vedere nei termovalorizzatori la soluzione di tutti i mali, alla fine si stanno rivelando non proprio campate in aria”.
Il grande valore simbolico di questo documentario è la testimonianza che la differenziata “fa la differenza” ed è la reale soluzione alle periodiche emergenze spazzatura ed a quelle ambientali.
Sul palco poi il Direttore Artistico Licia Castoro ha presentato la serata di sabato 15 novembre.
Seconda giornata di Documentaria Noto, con il primo film “Cargo, un’isola sul mare” di Vincenzo Mineo, che vuole rendere testimonianza non solo del lavoro svolto a bordo da ufficiali e marinai, ma vuole anche sentire le loro storie, le loro solitudini e i momenti di aggregazione, il tempo libero e i contatti con la terraferma.
Tutto questo per far conoscere il piacere e le difficoltà di un lavoro svolto sul mare, su una nave che diventa anch’essa protagonista, un’isola in movimento vissuta da un’eterogenea comunità-equipaggio in isola-mento, con le sue gerarchie e i suoi equilibri, con i suoi sogni e i suoi desideri.
A seguire il dibattito con il regista ed alle 21,15 secondo documentario della serata: “Per Ulisse” di Giovanni Cioni.
In un centro di socializzazione a Firenze, frequentato da ex-tossicodipendenti, persone uscite dal carcere, senza domicilio, persone con percorsi psichiatrici.
Viene evocato il viaggio di Ulisse, Ulisse che è lo scomparso, in preda a mostri e sirene, che torna dal paese dei morti.
Il suo nome è nessuno, è lo sconosciuto che si racconta.
Fonte Tutto su Noto