Rischio sismico, 17 comuni siracusani classificati in zona di massima pericolosità


SIRACUSA – Nell’aggiornamento della classificazione del rischio sismico in Sicilia, spicca la provincia di Siracusa con ben diciassette comuni, tra cui il capoluogo, che passano dopo quasi vent’anni dalla zona 2 alla zona 1, cioè quella con la sismicità più elevata. Della provincia aretusea, restano in zona 2, a “sismicità medio-alta”, quattro comuni, segnatamente Avola, Pachino, Portopalo di Capo Passero (questi ultimi due sarebbero dovuti passare alla zona 3, ma è stato adottato il criterio generale del mantenimento della categoria con rischio più elevato) e Rosolini.
Con l’attuale delibera del governo regionale numero 81 del 24 febbraio, rispetto alla classificazione contenuta nella delibera 408 del 19 dicembre 2003 (vedi collage di confronto in copertina), il numero complessivo dei comuni della regione nella zona a “sismicità alta” passa infatti da 27 a 53. Adesso gli uffici provinciali del Genio civile dovranno seguire le nuove regole e i progetti dovranno rispondere a norme più severe che garantiscano maggiore sicurezza. Ma non è il solo effetto concreto. Perché il nuovo quadro normativo consente l’accesso alle detrazioni fiscali del “Sisma bonus” nelle zone sismiche classificate come 1, 2 e 3 escludendo la zona sismica 4.
Il dipartimento regionale della Protezione civile, guidato da Salvo Cocina, ha provveduto a elaborare la nuova classificazione sismica, con l’ausilio di software Gis, utilizzando i dati pubblicati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), a seguito di “alcune segnalazioni pervenute nel corso del 2021 da parte dell’Ordine degli ingegneri della Sicilia, nonché da vari Comuni dell’Agrigentino e del Nisseno”, come reso noto dalla Regione. Le rispettive zone corrispondono a fasce di valori dell’accelerazione massima al suolo (ag), con probabilità di superamento del 10 per cento in 50 anni: nella zona 1, valori ag da 0,35 a 0,25; nella zona 2, da 0,25 a 0,15; nella zona 3, da 0,15 a 0,05, nella zona 4, valori ag inferiori a 0,05.
Abbiamo interpellato al riguardo Marco Neri, primo ricercatore dell’Ingv, Osservatorio Etneo, sezione di Catania, nonché dallo scorso anno vice commissario della Struttura commissariale per la ricostruzione dell’area etnea, colpita dall’evento sismico del 26 dicembre 2018. “Esisteva una incongruenza tra la normativa nazionale e quella regionale – ci riferisce – che non consentiva l’applicazione delle agevolazioni fiscali del Sisma bonus in molti comuni siciliani. La delibera sana l’incongruenza ed evidenzia, ove ce ne fosse ancora bisogno, la pericolosità sismica della Sicilia orientale”.
“La nuova classificazione – ha evidenziato, nel comunicato della Regione, il presidente Nello Musumeci – è il frutto del lavoro di un Tavolo tecnico che ha visto la partecipazione, oltre ai dirigenti degli uffici del Genio civile dell’Isola, anche dei rappresentanti degli Ordini professionali, delle Università, dell’Invg e dell’Anci Sicilia, che ringrazio tutti per il qualificato impegno. E assicurerà una maggiore protezione dal rischio sismico del territorio. Tra le altre cose sarà possibile l’applicazione delle agevolazioni fiscali previste dal “Sisma bonus” e “Super bonus” in maniera conforme a ciò che avviene nel resto del Paese e, nello specifico, anche in diversi Comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta che risultavano tagliati fuori dai benefici fiscali”.